Complesso delle migrazioni stagionali su largo raggio territoriale e con accentuato dislivello verticale, con cui animali di grossa e media taglia si spostano, spontaneamente o condottivi dall’uomo, dalle regioni di pianura alle regioni montuose e viceversa.
Il fenomeno della t. si riscontra nelle regioni montuose circummediterranee, dalla Spagna all’Asia Minore, come pure nel Caucaso, nell’Asia centrale e nelle Ande. Per i trasferimenti, che prima si compivano a piedi lungo piste a fondo naturale segnate dal periodico spostamento degli armenti (tratturi), si fa ora uso per lo più di autocarri. In Italia la t. è presente nella regione appenninica. D’estate i pastori, che praticano l’allevamento ovino fin dalle epoche più antiche, si trasferiscono nei pascoli dell’Abruzzo e delle regioni vicine più elevate, dove hanno dimore estive sommarie (stazzi), presso le quali i greggi pernottano all’aperto entro recinti di reti (procoi). Dimore temporanee invernali (per lo più capanne) sono frequenti nelle pianure (Maremma Toscana, Agro Romano, Tavoliere di Puglia ecc.), nelle quali i pastori coi loro greggi scendono a settembre per risalire in montagna in giugno. Nella regione alpina meridionale la t. si effettua dalle regioni prealpine sino a quelle alpine della Lombardia e del Piemonte. Nel 2019 la pratica pastorale di migrazione stagionale del bestiame è stata dichiarata Patrimonio culturale immateriale dell’Unesco.