Complesso degli studi che riguardano il polline e le spore; la p. studia la morfologia (innanzitutto i caratteri della parete) dei granelli pollinici e delle spore delle diverse specie vegetali, la costituzione chimica della parete e del contenuto, la distribuzione geografica ecc. I caratteri morfologici della parete, come grandezza, forma, ornamentazione ecc., poiché sono costanti per le singole specie e simili per piante affini, vengono utilizzati per la classificazione e per la filogenesi.
La parete dei granelli pollinici e delle spore presenta un’altissima resistenza agli agenti chimici e perciò è ben riconoscibile anche allo stato fossile; lo studio quindi di questi microfossili, che spesso abbondano nei depositi, anche di milioni di anni, di scisti, carboni, ligniti, torbe, può fornire utili dati per la paleobotanica; lo studio palinologico dei depositi glaciali e interglaciali ha permesso di ricostruire la flora e la vegetazione di quei lontani periodi geologici. Allo stesso modo la p. è di ausilio nelle ricerche archeologiche. Essa fornisce indicazioni utili anche per la geologia economica nelle ricerche di carbone, lignite, petrolio; può anche applicarsi allo studio dei mieli, per rivelare eventuali adulterazioni, perché, per es., è facile scoprire con la ricerca palinologica l’esatta provenienza di un miele in commercio. Anche la fitopatologia è interessata a questi studi, poiché le spore di funghi parassiti di piante coltivate possono essere trasportate dal vento a distanze spesso enormi. Grande importanza ha infine la p. nel campo delle malattie allergiche (oculorinite, asma bronchiale ecc.), determinate da pollini e spore di molte specie vegetali.
La descrizione dei pollini e delle spore è chiamata palinografia.