Fisico e matematico inglese (Bristol 1902 - Tallahassee, Florida, 1984), premio Nobel per la fisica nel 1933. Diplomato in ingegneria elettrica, virò poi i suoi interessi verso la scienza fondamentale. Nel 1926 ottenne il dottorato a Cambridge in matematica applicata e fisica teorica, interessandosi soprattutto di dinamica relativistica e di teoria dei quanti, e dal 1932 vi cominciò a insegnare matematica. Dai suoi studi ingegneristici iniziali acquisì un approccio pragmatico alla soluzione dei problemi fisici: secondo D., infatti, la complessità dei fenomeni della natura dev’essere affrontata senza ricorrere a schematizzazioni precise e, se necessario, in modo approssimativo. È uno dei padri fondatori della meccanica quantistica, per la quale sviluppò una rigorosa ed elegante formulazione matematica basata sull’algebra non commutativa di operatori. Derivò l’equazione relativistica delle particelle a spin semintero (elettrone, protone ecc.), che generalizza l’equazione d’onda di Schrödinger. Questa equazione, che porta il suo nome, ammette tra le soluzioni anche stati di energia negativa, associabili a particelle aventi la stessa massa dell’elettrone e carica elettrica di segno opposto. Ciò permise a D. di ipotizzare l’esistenza dell’antiparticella dell’elettrone (positrone), che fu scoperta sperimentalmente da C. Anderson nel 1932. Sempre nell’ambito della matematica della meccanica quantistica, D. introdusse la distribuzione delta (delta di Dirac), utilizzata anche nello studio delle equazioni differenziali alle derivate parziali, e uno schema di notazioni (formalismo bra-ket) per indicare in modo sintetico uno stato quantistico, largamente impiegato per la facilità di uso e l’automatizzazione di certe operazioni sui vettori.