pesci
Vertebrati con le pinne
Il termine pesci non appartiene alla moderna sistematica evolutiva, ma viene comunque usato per indicare un insieme assai eterogeneo di Vertebrati acquatici muniti di mascelle e di pinne. Dalle pozze di scogliera ai profondi abissi marini, dai torrenti freddi di montagna alle paludi tropicali, l’evoluzione dei Vertebrati ha prodotto un enorme numero di organismi capaci di sfruttare le immense risorse dell’ambiente acquatico
Secondo la moderna sistematica, che classifica gli organismi in base alle relazioni di parentela cercando di ricostruire il loro percorso evolutivo, la parola pesci ormai ha solo un significato generico. Uno squalo e un pesce spada non hanno niente da spartire tra loro poiché discendono da Vertebrati primitivi differenti. Gli squali, come anche le razze e i pesci sega, discendono da un antenato che aveva lo scheletro cartilagineo e le branchie a fessura; invece i pesci spada, come anche i tonni, le spigole e le sardine, discendono da un antenato provvisto di uno scheletro osseo e di branchie protette da un opercolo (v. fig.). Questi e altri importanti caratteri anatomici, come la forma delle squame e la presenza di vescica natatoria, ci permettono di distinguere queste due classi di Vertebrati: i Condroitti (detti anche pesci cartilaginei) e gli Osteitti (pesci ossei).
I Condroitti sono Vertebrati di origine marina, ancora oggi quasi tutti legati al mare. Il loro nome viene dal greco chòndros «cartilagine» e ichthỳs «pesce». I loro progenitori sono comparsi circa 400 milioni di anni fa, nel periodo Devoniano. I Condroitti attuali si dividono in due grandi gruppi: Elasmobranchi (più di 1.100 specie) e Olocefali (35 specie).
I primi costituiscono un gruppo assai diversificato di predatori marini, alcuni dei quali molto noti, come gli squali, i pesci sega, le razze, le mante e le torpedini. Tutti questi animali possiedono diverse fessure branchiali ai lati del collo, occhi piccoli, pinne robuste ed efficienti. Negli squali, la coda è adatta a imprimere una forte spinta in avanti, mentre nelle razze il movimento è assicurato da grandi pinne laterali che si muovono come ali.
Gli Olocefali, invece, sono le chimere, pesci poco conosciuti, caratterizzati da occhi grandi e una sola apertura branchiale visibile all’esterno. Né le pinne né la coda possono garantire un nuoto potente alle chimere, che si muovono lentamente in acque fredde e profonde.
L’universo degli Osteitti è molto più numeroso e diversificato rispetto a quello dei Condroitti: al loro interno sono stati riconosciuti 42 ordini e 340 famiglie che annoverano più di 24.000 specie. Moltissime specie (più del 40%) vivono nelle acque dolci dove hanno compiuto il proprio percorso evolutivo grazie all’isolamento nei bacini fluviali e lacustri.
La forma e lo stile di vita degli Osteitti sono assai vari. Basta paragonare un’acciuga e una sogliola, un pesce gatto e un barracuda, un latterino e un piranha, uno scorfano e un pesce pagliaccio, un’anguilla e una cernia, per renderci conto dell’infinita varietà di adattamenti a vivere in ambienti diversi, consumando differenti risorse alimentari.
Tutti i pesci ossei hanno le branchie protette da una specie di coperchio, detto opercolo, che si apre e si chiude sincronizzandosi con i movimenti della bocca. Grazie a questi movimenti, l’acqua circola nella cavità orale e in quella branchiale, permettendo la respirazione. Inoltre, molte specie possiedono una vescica natatoria, organo che regola il galleggiamento e gli spostamenti verticali. Nella maggior parte dei casi, il corpo dei pesci ossei è coperto di squame di forma assai diversa, che possono ridursi di dimensioni e scomparire completamente. La forma e le dimensioni della bocca danno un’idea del tipo di alimentazione di un pesce, mentre l’aspetto più o meno idrodinamico del corpo aiuta a distinguere tra le specie bentoniche (che vivono sul fondo) o pelagiche (che vivono in acque aperte).
All’interno degli Osteitti, troviamo diversi gruppi importanti e ben distinti dal punto di vista evolutivo, come i Dipnoi (pesci con polmoni), gli Acipenseriformi (storioni, dalle cui uova si produce il caviale) e i Crossopterigi (celacanti, veri fossili viventi).