Parte della topografia che studia strumenti e metodi atti a rappresentare una superficie topografica terrestre, approssimata a una sfera, su un piano tangente alla stessa in un suo punto determinato (➔ topografia).
È detto planimetro lo strumento che, utilizzato nel disegno, in topografia ecc., anche se dispositivi digitali collegati a sistemi di elaborazione elettronica ne hanno reso meno frequente l’uso, misura l’area S di una superficie piana racchiusa da una linea l. Il planimetro è costituito da un’asta rettilinea PP0 (v. fig.) che si sposta sul piano dove è tracciata l: all’estremo P si trova una punta (calcatoio) oppure un traguardo ottico, con i quali l’operatore descrive la linea l, mentre l’estremo P0 è vincolato a percorrere una linea l0 nota e caratteristica dello strumento; in P0 si trova una rotella (rotella integrante) girevole attorno all’asse PP0 e munita di un contagiri. Quando il calcatoio ha descritto l’intera linea l, si legge sul contagiri l’angolo del quale ha ruotato la rotella a partire dalla posizione che essa aveva all’inizio dell’operazione: da questo dato, tenendo conto del raggio r della rotella, della lunghezza L dell’asta PP0 e dell’area nota S0 racchiusa da l0, si può risalire all’area S cercata.