Popolo della libertà (PDL) Partito politico costituito nel marzo 2009 e formato dalla confluenza dei due maggiori partiti del centrodestra, Forza Italia e Alleanza nazionale, e di altri gruppi minori del medesimo schieramento. La formazione del nuovo partito, già annunciata da S. Berlusconi nel novembre 2007, era stata preceduta da un'aggregazione di tipo federale di F.I. e AN (febbraio 2008), dal favorevole esito delle elezioni politiche nell'aprile 2008 (allorché il PDL, già presente come simbolo sulla scheda elettorale, si era presentato alleato con la Lega Nord e con il Movimento per l'autonomia) e dallo scioglimento di AN, precedente di qualche giorno il congresso costitutivo del PDL. In particolare, le elezioni del 2008 assegnavano al PDL il 37,4% dei voti alla Camera e il 38,2% al Senato, indicandolo come il maggiore partito italiano. I valori ideali prevalenti nel PDL sono il liberalismo e la dottrina sociale della Chiesa, con una forte inclinazione in senso presidenzialistico, mentre, circa l'orientamento internazionale, esso è vicino al Partito popolare europeo (di cui già F.I. faceva parte). Il congresso costitutivo ha eletto, per acclamazione e all'unanimità, S. Berlusconi presidente del PDL. La rottura dei due cofondatori del partito, S. Berlusconi e G. Fini, avvenuta nel luglio 2010, ha portato alla formazione del gruppo parlamentare Futuro e libertà per l’Italia, ispirato alla linea politica del presidente della Camera dei Deputati, G. Fini. Dopo le elezioni amministrative del maggio 2011, in cui il PDL ha registrato una perdita di consensi, è stato designato segretario del partito A. Alfano, incarico ufficializzato il 1° luglio dello stesso anno, dopo la modifica dello statuto che non prevedeva tale carica. Alle elezioni politiche del 2013 il partito ha ottenuto il 21,5% dei voti alla Camera e il 22,3% al Senato e anche se in coalizione con la Lega e con altre forze di centrodestra non ha raggiunto la maggioranza né alla Camera né al Senato. Il partito è poi entrato a far parte e a sostenere il governo Letta di larghe intese, ma durante i mesi successivi all'interno del partito si sono evidenziate delle rotture tra i filogovernativi sostenitori della linea politica di A. Alfano, diventato vicepremier e i critici verso il governo legati a S. Berlusconi. Il Congresso nazionale del novembre dello stesso anno ha sancito lo scioglimento del partito che è confluito nella nuova formazione rinominata Forza Italia voluta da S. Berlusconi, a cui non hanno aderito alcuni membri filogovernativi e legati alla linea politica di A. Alfano, che hanno formato un nuovo gruppo parlamentare denominato Nuovo centrodestra.