Esami o controlli che si compiono su pezzi metallici e non metallici senza prelievo di materiale o distruzione alcuna, neppure a livello microscopico, e senza compromettere la funzionalità della parte in esame, allo scopo di determinarne le caratteristiche, i difetti e le discontinuità strutturali per scoprire le cause di possibili inconvenienti del funzionamento di manufatti, impianti e sistemi.
I metodi più comunemente utilizzati si fondano sugli ultrasuoni, i raggi X, l’induzione elettromagnetica, i liquidi penetranti, la magnetoscopia, oltre a metodi speciali quali la termografia, l’endoscopia, l’emissione acustica, la neutronigrafia, l’olografia, l’interferometria ottica e olografica, la tomografia e l’olografia acustica.
Le aree applicative sono quella meccanica, quella aerospaziale, quella dell’ingegneria civile o quella del restauro e conservazione delle opere d’arte. Metodi simili a quelli riguardanti i pezzi metallici, e non, si adottano anche nei controlli clinici.
Un particolare tipo di analisi n. è rappresentato inoltre dai metodi non invasivi che consentono determinazioni senza alterare minimamente il sistema analizzato e in particolare i suoi equilibri chimici. Il principio di tali metodi consiste nella misura di un segnale o di un componente emesso dal sistema nelle sue condizioni naturali, senza alcun intervento dall’esterno, mediante sensori opportunamente realizzati. In base all’intensità del segnale rilevato si riesce a misurare la concentrazione o la quantità della specie emittente.