Sigla di quality function deployment, metodologia che nell’organizzazione aziendale ha come finalità il progettare e l’ottimizzare il processo di sviluppo di nuovi prodotti sulla base delle esigenze del cliente (➔ qualità). Tale metodologia consiste nel convertire le esigenze del cliente (aspetto esteriore, facilità d’uso, durabilità, comodità ecc.) in termini di caratteristiche misurabili di qualità e nello sviluppare tale qualità nel prodotto in fase di progettazione, evidenziando i rapporti tra domanda del consumatore e caratteristiche del prodotto, dalla qualità di ogni componente alla qualità di ogni parte e processo.
Si parte da un confronto delle richieste dell’utente con i prodotti e i servizi disponibili sul mercato (fase dei requisiti di progettazione). L’analisi viene poi approfondita, convertendo le specifiche tecniche in elementi che, messi insieme, possono portare a un prodotto finale capace di rispondere alle richieste del cliente (fase delle caratteristiche critiche della parte). Si procede quindi alla determinazione di come il progetto atteso del prodotto o del servizio venga trasformato per rispondere alle esigenze del cliente finale (fase della pianificazione di processo). Infine, una volta determinato il processo di conversione del progetto in risultati tangibili, la fase successiva è quella relativa alla pianificazione temporale delle diverse attività (fase della pianificazione delle attività operative).
Il QFD si riallaccia alla misura delle prestazioni (➔ prestazione), facilitando la misura dell’innovazione, della rapidità, della qualità, della produttività e della soddisfazione del cliente; consentendo una misura dei bisogni del consumatore e del suo comportamento; fornendo alle organizzazioni uno strumento per tradurre i bisogni del consumatore in termini di attributi tangibili, suscettibili di essere prodotti a basso costo, rapidamente e con standard qualitativi prevedibili.