(croato Dubrovnik) Città della Croazia (30.436 ab. nel 2001), nella Dalmazia meridionale, sul ben riparato canale di Val Cassone, di fronte all’isola di Lokrum; capoluogo della contea di Dubrovnik-Neretva. La parte più antica sorge su un’isoletta, separata dalla terraferma da uno stretto canale, poi riempito a formare l’arteria maggiore (lo Stradone) intersecata ortogonalmente da vie più piccole (calli). Lungo la costa sorgono i quartieri moderni (Gruž, Ploče e Pile). Clima tipicamente mediterraneo. Nel 1667 fu quasi rasa al suolo da un terremoto. Importante centro turistico e di cultura.
Fondata dai profughi della vicina Epitauro, devastata nel 615 da Avari e Slavi, R., città dalmatica di cultura latina, fu a lungo sotto la sovranità bizantina. Intorno al 1000 accettò la giurisdizione veneziana, pur continuando formalmente a far parte dell’Impero bizantino. Minacciata dall’espansione degli Slavi dell’interno e dalle mire dei Normanni di Sicilia, nel 1192 tornò a Bisanzio e quindi nel 1205 a Venezia, sotto cui rimase sino al 1358, salvo il dominio di Federico II (1232-36). Tra il 1232 e il 1349 dovette difendersi dai Serbi. Nel 1358 formalmente passò all’Ungheria, mantenendo di fatto la sua autonomia; dopo la morte di Luigi I il Grande (1382), riuscì quasi a sottrarsi al vincolo di dipendenza, evento che divenne definitivo nel 1410. Roccaforte di una libertà armata, fra il 15° e il 16° sec. raggiunse il massimo benessere economico. Nel 1526, dopo la battaglia di Mohács si sottopose alla sovranità dei Turchi. Ma, nonostante il fiorire del commercio, poco dopo cominciò la lenta decadenza della città. Nel 1806 fu incorporata, con tutta la Dalmazia, al Regno italico. Passata a far parte delle Province Illiriche, il Congresso di Vienna l’attribuì all’Austria, che la tenne sino al 1918, quando entrò a far parte della Iugoslavia. Annessa durante la Seconda guerra mondiale allo Stato croato vassallo delle potenze dell’Asse, nel 1946, con la nascita della federazione iugoslava, fu inclusa nella Repubblica di Croazia, della quale ha seguito le sorti anche dopo la secessione dalla Iugoslavia (1991).