Teologo (m. Tolosa 1436), forse di origine catalana; chierico secolare, maestro di arti e di teologia a Tolosa ove fu anche rettore, autore di una Scientia libri creaturarum (o Liber creaturarum, 1434-36); incerta l'attribuzione di inedite Quaestiones disputatae; la Viola animae, a volte attribuita a S., è una rielaborazione del Liber creaturarum per opera di P. Dorlant. Il Liber creaturarum ebbe numerose edizioni (dall'edizione di Deventer, forse 1485, fu intitolato Theologia naturalis) e traduzioni in varie lingue, la più celebre delle quali è quella in francese di M. de Montaigne (1569) che a S. dedicò il capitolo 12º (Apologie de Raimond Sebond) del II libro degli Essais. Opera apologetica, fortemente legata alla tradizione agostiniana, il Liber creaturarum si presenta come una scientia de homine in quanto l'uomo, osservando sé stesso nell'ambito del grande "libro delle creature", può conoscere tutto il piano provvidenziale di Dio, dalla creazione alla salvezza finale, quindi i suoi doveri e l'oggetto della sua fede. Muovendo infatti dal "libro delle creature", testo "scritto da Dio", l'uomo può con argomenti razionali (probationes, rationes probantes), senza ricorrere alla Scrittura o alle auctoritates, meglio comprendere anche le verità di fede.