(lat. Raeti) Antichi abitanti delle Alpi centro-orientali, suddivisi in tribù. Secondo gli autori antichi sarebbero stati di origine etrusca: all’arrivo dei Galli in Italia, si sarebbero insediati nelle vallate alpine, rimanendo così separati dal resto del loro popolo. La loro cultura materiale, pur rivelando tratti di forte caratterizzazione locale propri delle comunità montane, si mostra aperta a influssi etruschi, veneti e celtici.
Il retico è una lingua estinta, genealogicamente di classificazione incerta, nota da iscrizioni redatte in un alfabeto derivato (con la mediazione venetica) da quello etrusco, trovate nel territorio abitato dai Reti.
Le Alpi Retiche sono una sezione delle Alpi Centrali. Vi si possono riconoscere un allineamento mediano, che segue la linea spartiacque compresa fra il Passo dello Spluga e quello di Resia, uno meridionale, che comprende i gruppi Ortles-Cevedale e Adamello-Presanella, uno settentrionale compreso nei Grigioni. Culminano nella parte orientale con l’elevato gruppo del Bernina e costituiscono una zona piuttosto complessa attraversata da numerosi passi.
In geologia, il Retico è il piano più elevato del Triassico superiore di facies alpina. A differenza di quanto avviene nelle Alpi Retiche e in quelle Orientali, dove questo piano è in continuità con i sottostanti piani del Trias, nelle regioni dell’Europa occidentale e settentrionale il R. è separato dai piani inferiori del Trias da una superficie di trasgressione, tanto che esso viene considerato appartenente al Lias. Nel R. è frequente in Germania, ma anche nelle Alpi lombarde e in Toscana, la facies conosciuta con il nome di sveva, caratterizzata da calcari marnosi di colore nero, con Rhaetavicula contorta.