Figlio di Piero, che fu un cospicuo cittadino fiorentino, noto per gli alti uffici e per gli elogi che gli tributa il Boccaccio. Poco si sa della vita di Ristoro. Nel 1376 era ambasciatore del suo comune [...] a Napoli, nel '78 capitano di parte guelfa; morì nel 1380. A Bologna, ove s'era rifugiato durante la pestilenza del 1363, compose un poema in 44 canti in terzine, il Ristorato (ed. Razzolini, Firenze 1847; ...
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Pittore fiorentino (sec. 14º), di nome Bonamico ma ricordato dalle fonti col soprannome di B. e come personaggio burlone e spensierato. È ancora stilisticamente indefinito, quantunque i vecchi scrittori, [...] ) nella Badia a Settimo assegnatigli dal Ghiberti, è purtroppo guastissima. Come personaggio letterario figura in 4 novelle del Boccaccio, e in numerose del Sacchetti, quale orditore, con l'inseparabile Bruno, di beffe ingegnose a danno dei creduloni ...
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Lectura Dantis
Aldo Vallone
Vicende storiche. - La difficoltà d'intendere, nell'insieme e nei particolari, l'opera di D., e per essa soprattutto la Commedia, da una parte; dall'altra l'interesse crescente [...] il 27 aprile 1899: e si può dire che risorge e s'instaura valida di antiche esperienze e nuove istanze. La lezione del Boccaccio, che è prodotta a stampa nel 1724 da A.M. Salvini, e degli Accademici Fiorentini, a parte le minute e vaganti iniziative ...
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FANTI, Erminio
Anna Coccioli Mastroviti
Nacque a Parma il 16 genn. 1821 da Ferdinando e da Angela Bonini. Si formò all'Accademia parmense di belle arti dove fu allievo del paesaggista e scenografo Giuseppe [...] del personale docente dell'Accademia fino al 1857, anno in cui era sostituto di L. Marchesi che aveva preso il posto di Boccaccio (cfr. Martini, 1858), con una retribuzione annua di lire 600 (Martini, 1858). Dal 1860 il F. è indicato quale professore ...
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Filologo e critico letterario italiano (Firenze 1900 - ivi 1998); prof. di letteratura italiana nell'Università cattolica del Sacro Cuore di Milano (1950-70). Si è occupato di Dante, Boccaccio, Lorenzo [...] il Magnifico, Galilei; tra le edizioni critiche da lui curate vanno soprattutto ricordate quelle di F. Sacchetti (Il libro delle rime, 1936, e la Battaglia delle belle donne di Firenze, 1938), e di A. ...
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Perini, Dino
Andrea Ciotti
Notaio fiorentino, soggiornò a lungo a Ravenna negli anni nei quali già vi si era stabilito D. ed entrò quindi verosimilmente nella consuetudine della sua amicizia. Di lui [...] il titolo per una più stretta famigliarità e che avrebbe con il suo conversare motteggioso fatto sorridere Dante.
Bibl. - G. Boccaccio, Esposizioni sopra la Comedia di D., a c. di G. Padoan, Milano 1965, 449; F. Petrarca, Rerum memorandarum libri, a ...
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Inferaregna
Eugenio Chiarini
. È un luogo dibattutissimo della prima egloga di D. a Giovanni del Virgilio (v. 49), che a nostro avviso significa, come tutti oggi pensano a eccezione di Aldo Rossi, i [...] ; A. Rossi, Il carme di G. del Virgilio a D., ibid. XL (1963) 146-157 (recens. di G. Padoan, in " Studi sul Boccaccio " II [1964] 503-507). Circa la questione dell'autenticità v., oltre ad A. Rossi, ‛ Dossier ' di un'attribuzione. Dieci anni dopo, in ...
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armento
Freya Anceschi
Compare una sola volta, in If XXV 30 lo furto... / del grande armento, nel significato proprio di " mandria " di animali domestici di grandi dimensioni. Il Boccaccio, in Teseida [...] IV 44, sente il bisogno di chiosare " armento = bestiame ", testimoniando in tal modo la rarità della parola nell'uso del tempo (anche in Dec. IV 4 24 " armento di giovenchi ") ...
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urlo
Andrea Mariani
Unica occorrenza, al plurale, in If VII 26 vid'i' gente... con grand'urli, / voltando pesi, " miseramente per la fatica e per lo dolore urlando " (Boccaccio), " con grandi voci di [...] dolore " (Buti); " Urlare è de' lupi, però è bene accomodato agli avari, e quali lui agguaglia a lupi " (Landino).
D. da lontano ha un'impressione complessiva della folla degli avari e prodighi, prima ...
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rosta
Domenico Consoli
Ed ecco due da la sinistra costa, / nudi e graffiati, fuggendo sì forte, / che de la selva rompieno ogne rosta (If XIII 117); glossa il Boccaccio: " questo vocabolo ‛ rosta ' [...] usiam noi in cotali fraschette o ramicelli verdi d'albori, con le quali la state cacciam le mosche ", e con lui stanno molti commentatori antichi e moderni.
Per il Daniello invece (ma il suggerimento era ...
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boccaccia
boccàccia s. f. [pegg. di bocca] (pl. -ce). – 1. Bocca grande e sgraziata o sformata; si usa soprattutto come espressione di spregio o riferito a persona maldicente o sboccata: chiudi questa b.; non dar retta a quella boccaccia....