lagrimabile
Solamente in If VI 76 [Ciacco] puose fine al lagrimabil suono, ove significa " degno di lacrime e di compassione " (Landino) o, come spiega il Buti, " finì il suo dire ch'era induttivo di [...] lacrime e di compassione ".
Dato il contesto, molto opportuna ci pare la chiosa del Boccaccio: " chiamalo ‛ lacrimabile ', per ciò, che a molti fu dolorosissimo, e cagione di povertà e di miseria e di pianto, e tra gli altri all'autore medesimo, il ...
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VILLANI, Filippo
Marino Zabbia
– Nacque a Firenze, nel quartiere di San Procolo, intorno al 1325 da Matteo Villani, fratello del cronista Giovanni (v. la voce in questo Dizionario), e da Luisa di Monte [...] al 2 luglio di quell’anno) Villani venne chiamato a leggere la Divina commedia presso l’Università fiorentina succedendo a Giovanni Boccaccio, con uno stipendio di 150 fiorini l’anno. Fu poi confermato nell’ufficio a più riprese (e con variazioni di ...
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feltro
Alessandro Niccoli
Ricorre in un solo luogo della Commedia (If I 105), in un'espressione volutamente enigmatica che sembra resistere a tutti gli sforzi dell'ermeneutica dantesca: Questi [il veltro] [...] di panno " composto di peli compressi insieme e non tessuto " (Landino), in guisa che è " vilissima spezie di panno " (Boccaccio). Secondo questa ipotesi, tutta la locuzione vorrebbe perciò dire che la nascita del veltro avverrà tra miseri panni, che ...
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L’espressione accusativo con l’infinito si riferisce propriamente a una costruzione della grammatica latina classica in cui un verbo di dire (o di pensare, giudicare, sentire, ecc.) regge una proposizione [...] E sedendo Costanzio con lei, la cominciò a riguardare pieno di maraviglia, seco affermando mai sì bella cosa non aver veduta (Boccaccio, Dec. II, 7, 67)
(6) Confessò Bernabò così essere fatta la camera come diceva e oltre a ciò sé riconoscere quelle ...
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Calligrafo e tipografo belga (m. Bruges dopo il 1484). Introdusse la stampa a Bruges, ove fu attivo fin dal 1475 (prima opera, Jardin de dévotion) producendo per lo più opere francesi o in trad. francese. [...] Le sue edizioni più note sono De la ruyne des nobles hommes et femmes di Boccaccio (1476), trad. fr. del De casibus virorum illustrium, con incisioni in rame, e le Méthamorphoses di Ovidio moralizzate (1484) con numerose silografie. Ancora insoluto è ...
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Umanista, poeta e pittore tedesco (n. Bremgarten, Svizzera, inizî sec. 15º - m. 1478 circa), segretario municipale e poi direttore di una scuola privata a Esslingen. Propagatore dell'umanesimo italiano [...] in Germania, tradusse e divulgò le opere di E. S. Piccolomini (del quale pubblicò anche l'editio princeps dell'epistolario), di G. Boccaccio, di Buonaccorso da Montemagno il Giovane, di P. Bracciolini, ecc. ...
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PERNICONE, Vincenzo
Filologo, nato a Regalbuto (Enna) il 31 maggio 1903; dapprima prof. nelle scuole secondarie, poi prof. di letteratura italiana nell'univ. di Torino (1942-57) e di Genova (dal 1957); [...] .
Ha curato con grande acume critico edizioni del Filostrato, del Nìnfale fiesolano e dell'Elegia di Madonna Fiammetta del Boccaccio, del Trecentonovelle del Sacchetti e delle Stanze del Poliziano. Ha scritto inoltre un Saggio sul Filostrato di G ...
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Bandini, Domenico
Aurelia Accame Bobbio
Umanista (Arezzo 1335 circa - 1418). Nella sua enciclopedia, Fons memorabilium universi (parte V, volume III, libro I, De viris claris, a cc. 128-129), il B., [...] , dapprima da L. Mehus, in Vita Ambrosii Traversari, Firenze 1759, 168-170, e poi da A. Solerti, in Le vite di D., Petrarca e Boccaccio, Milano, s.a. [1904]. Sul B. in generale v. la voce di M. Hankey, in Dizion. biogr. degli Ital, V (1963) 707-709 ...
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geometra
Bruno Basile
Col significato di " studioso di geometria ", la parola appare due sole volte nella Commedia. In If IV 142 è Euclide a essere definito geomètra, dato che " compose le teoremate [...] di geometria " (Ottimo) e " puotesi assai esser manifesto lui avere in geometria ogni altro filosofo trapassato " (Boccaccio). Molto interessante l'attestazione di Pd XXXIII 133 Qual è 'l geomètra che tutto s'affige / per misurar lo cerchio... / tal ...
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Bizantinista (Piacenza 1918 - Milano 1979); prof. di filologia bizantina (1955), poi di letteratura greca (1973) nell'università Cattolica di Milano. Ha pubblicato testi (De Thematibus di Costantino Porfirogenito, [...] in Hesiodi carmina, 1955; i Panegirici epici di Giorgio di Pisidia, 1959), ricerche su umanisti (Leonzio Pilato tra Petrarca e Boccaccio, 1964; Martino Segono di Novi Brdo, vescovo di Dulcigno, post., 1981) e le testimonianze di contemporanei su La ...
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boccaccia
boccàccia s. f. [pegg. di bocca] (pl. -ce). – 1. Bocca grande e sgraziata o sformata; si usa soprattutto come espressione di spregio o riferito a persona maldicente o sboccata: chiudi questa b.; non dar retta a quella boccaccia....