Giappone
Francesco Campagnola
M. fu, insieme a Boccaccio, il primo autore italiano a esser letto in Giappone. La prima traduzione fu opera di un diplomatico di stanza a Parigi, Nagai Shūhei, la cui [...] versione del Principe (1886) derivava dal testo francese, poiché Nagai non conosceva l’italiano. Un’altra traduzione del Principe, dall’inglese, uscì nello stesso anno curata da Sugimoto Seigin. Dall’inglese ...
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Poema in nove canti, in ottave, di G. Boccaccio, che, secondo l'etimologia dell'autore non molto esperto di greco, vuol dire "prostrato dall'amore". Fu scritto forse nel 1335, probabilmente prima del Filocolo, [...] si getta nella battaglia per cercarvi la morte, ed è ucciso da Achille.
Approfondimento di Natalino Sapegno, da Boccaccio, Giovanni (Dizionario Biografico degli Italiani)
§ Filostrato. Il poemetto, in nove "parti", di disuguale lunghezza, in ottava ...
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Egloghe
Guido Martellotti
Una tradizione manoscritta, che nelle linee essenziali risale al Boccaccio, ci ha tramandato due e. di D.: esse servono di risposta ad altrettanti componimenti di Giovanni [...] che Giovanni diresse, più tardi, al Mussato (vv. 227-229), e una postilla al v. 228 nel ms. Laurenziano 29 8, di mano del Boccaccio, c'informa che D. tardò un anno a scrivere l'ultima sua e., e che morì prima di averla spedita, sicché Giovanni l'ebbe ...
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Erudito, greco di Calabria (sec. 14º), allievo di Barlaam Calabro. Nell'inverno 1358-59 conobbe a Padova Petrarca; nel 1360 Boccaccio lo chiamò a Firenze presso lo Studio, dove, primo maestro pubblico [...] stesso e da pochi altri. In quegli stessi anni, su richiesta proprio di Boccaccio, tradusse in latino l'Iliade e l'Odissea. Recatosi poi a Costantinopoli (probabilmente nell'estate del 1363), con l'intento tra l'altro di raccogliere manoscritti ...
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Letterato e gentiluomo napoletano (1463-1508), imitatore di Dante, Petrarca, Boccaccio, più felice nelle ballate popolareggianti, scritte in una lingua quasi completamente dialettale. ...
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Pittore (Fontanella 1825 - Parma 1862). Allievo a Parma di G. Boccaccio. Dal 1852 insegnò all'accademia di Parma. Dipinse soprattutto interni (della sagrestia e della farmacia di S. Giovanni Evangelista, [...] della chiesa di S. Rocco, del duomo di Parma, ecc., conservati nella galleria di Parma). n Anche suo nipote Salvatore (Parma 1852 - ivi 1926) fu pittore di interni ...
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Ser Ciappelletto Protagonista della 1a novella del Decameron di G. Boccaccio. È il notaio ser Cepparello da Prato, detto Ciappelletto in Francia dove viveva, gran simulatore e peccatore, che riesce anche [...] in punto di morte, con una falsa confessione, a beffarsi dell'umana credulità, facendosi considerare, e poi venerare, come santo. Così nella novella, ma dai documenti risulta che Cepparello Dietaiuti da ...
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apparsione
. In Pg XXXI 78 apparsion è variante, anche del Boccaccio, di aspersion; il vocabolo è spiegato dal Cesari con valore di " apparizione "; cfr. Petrocchi, ad l. ...
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almo
In If II 20 alma Roma è inteso " eccelsa " (Boccaccio), " alta " (Buti), " santa " (Anonimo, Benvenuto); questa interpretazione preferisce ultimamente il Mazzoni, richiamandosi all'autorità dei [...] lessici medievali (v. infatti Papia: " Almus.ma.mum. sanctus. pulcher. excelsus. ab ‛ alendo ' dicitur "), di alcuni " scrittori prima e dopo Dante " e soprattutto a D. stesso, richiamando Ep V 1 senatoribus ...
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boccaccia
boccàccia s. f. [pegg. di bocca] (pl. -ce). – 1. Bocca grande e sgraziata o sformata; si usa soprattutto come espressione di spregio o riferito a persona maldicente o sboccata: chiudi questa b.; non dar retta a quella boccaccia....