Personaggio letterario, protagonista di una delle più famose novelle del Decameron di G. Boccaccio (giornata II, nov. 5a): ingenuo provinciale venuto a Napoli, è vittima di una serie di truffe e avventure [...] nei bassifondi napoletani da cui esce con una nuova fortuna dovuta al caso e a una naturale scaltrezza ...
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ROSSI, Adriano
Giuseppina Brunetti
de’. – Nato a Firenze, probabilmente prima del 1333, da Frosone di Arrigo di Boccaccio de’ Rossi e da Soave di messer Giovanni Frescobaldi, faceva parte della ricca [...] (n)» (G. Vandelli, Un autografo della Teseida, in Studi di filologia italiana, II (1929), pp. 1-76). Rossi dunque copiò l’opera di Boccaccio durante l’estate, in poco più di due mesi, e la terminò il giorno di s. Matteo del 1394. Come ebbe a rilevare ...
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Novellieri del Cinquecento
Marziano Guglielminetti
Occorre riconoscere, preliminarmente, che la narrativa del Cinquecento, e in particolare la novellistica, rimane tutt'oggi res nullius. o, se si vuole, [...] diatribe), si nasconda la volontà di celebrare la sapienza e il gusto della «reina» chiamata a presiedere questo rituale, apparentemente boccacciano, e che dietro alla «reina» si celi, a sua volta, l'anima di una donna assai cara all'uomo Firenzuola ...
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ultima regna
Vincenzo Presta
Prime parole dei due esametri e di un emistichio, riferiti dal Boccaccio come esordio della Commedia di D. in latino. Sia nella Vita sia nell'" accessus " al Commento ne [...] . Non per nulla le egloghe seguono subito dopo sul retro dello stesso foglio nel codice Laurenziano, che fu prima zibaldone del Boccaccio, nel quale si trova la lettera. Il Rajna da parte sua ne aveva già sentito anche un'eco nell'apostrofe iniziale ...
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Scrittore (n. Bassano 1515 - m. 1575), traduttore, fra l'altro, delle opere latine del Boccaccio e autore di uno dei più notevoli trattati d'amore del '500, Il Roverta, nel quale si ragiona d'amore e degli [...] effetti suoi (1544) ...
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lanoso
Solo in If III 97, riferito alle gote di Caronte. Come notava il Boccaccio (che nondimeno leggeva lanute: cfr. Petrocchi, ad l.), equivale a " barbute ", aggiuntavi però un'idea d'incolta selvatichezza. [...] Cfr. infatti la certa fonte virgiliana (Aen. VI 299-300): " Charon, cui plurima mento / canities inculta iacet " ...
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tututto
Accorciativo di ‛ tutto tutto ', di largo uso nel Decameron e nelle Rime del Boccaccio, il quale lo introduce nel testo dantesco in codici di sua mano: Rime I 47 ché 'l sì e 'l no tututto in [...] vostra mano, in luogo di ché 'l sì e 'l no di me in vostra mano; Pg XVIII 78 tututt' in luogo di tuttor: cfr. Petrocchi, ad locum ...
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ROSSI, Francesco (Checco, Cecco di Meletto, Cecco di Mileto)
Leardo Mascanzoni
– Di origine sicuramente forlivese, figlio di un Meletto o Mileto e di madre ignota, non è noto l’anno di nascita, ma è [...] G. Mazzatinti, in RIS, s. 2, XXII, 2, Città di Castello 1903-1909, p. 108; F. Torraca, Cose di Romagna in tre egloghe del Boccaccio, in Atti e memorie della Deputazione di storia patria per le provincie di Romagna, s. 4, II (1911-1912), 1-3, pp. 1-17 ...
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peltro
Lucia Onder
Il peltro è " una spezie vile di metallo composta d'altri " (Boccaccio), è " stagno raffinato con argento vivo " (Andreoli): il termine è usato per " denaro " e " ricchezze " in generale, [...] in relazione con la simbologia del veltro, in If I 103 Questi non ciberà terra né peltro, / ma sapïenza, amore e virtute, / e sua nazion sarà tra feltro e feltro.
Benvenuto chiosa: " Et bene dicit peltro, ...
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speculazione (ispeculazione)
Termine del linguaggio scolastico, entrato nell'uso comune trecentesco fra Villani e Boccaccio, che designa l'attivatà propria dell'intelletto; in D. occorre a designare l'operazione [...] propria delle sostanze intellettuali o Intelligenze o angeli, e dell'uomo in quanto sostanza che, pur non essendo intelletto puro, partecipa tuttavia della natura intellettuale.
Ciò che secondo D. distingue ...
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boccaccia
boccàccia s. f. [pegg. di bocca] (pl. -ce). – 1. Bocca grande e sgraziata o sformata; si usa soprattutto come espressione di spregio o riferito a persona maldicente o sboccata: chiudi questa b.; non dar retta a quella boccaccia....