Grammatico (n. Cento, Ferrara, primi del sec. 16º), autore tra l'altro di una Grammatica volgare (1536) d'intonazione bembesca e di un Vocabolario, Grammatica et Orthographia de la lingua volgare, con [...] ispositioni di molti luoghi di Dante, del Petrarca et del Boccaccio (1543). ...
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ANTONA TRAVERSI, Camillo
Mario Quattrucci
Nato a Milano il 27 nov. 1857, fratello di Giannino, nel 1880 si laureò in lettere all'università di Napoli. L'A. si fece presto notare per le numerose pubblicazioni [...] Palermo 1911-1922. Fra i suoi studi critici, ricordiamo: Della patria, della famiglia e della povertà di Giovanni Boccaccio, risposta a Francesco Corazzini, Firenze 1881; I genitori di Giacomo Leopardi, scaramucce e battaglie, voll. 2, Recanati 1887 ...
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Letterato (Siena 1699 - Osimo 1770 circa). Fu dapprima gesuita, poi (dal 1740) frate servita. Ebbe notorietà un suo libro, I pregiudizi delle umane lettere (1755), in cui, tra l'altro, censurava il Segneri [...] e proponeva come modello di bello scrivere il Boccaccio e la propria opera. Il Parini, in alcune vivaci lettere polemiche, ne rintuzzò l'orgoglio, difese validamente il Segneri e mise in ridicolo lo stile boccaccevole del suo Gerotricamerone (cioè, ...
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Scrittore spagnolo (secc. 15º-16º), vissuto probabilmente alla corte dei Re Cattolici; compose due romanzi, Breve tratado de Grimalte y Gradissa (1495) e Historia de Grisel y Mirabella con la disputa de [...] Torellas y Braçayda, nei quali ricordi di letture del Boccaccio e di Enea Silvio Piccolomini vengono utilizzati come temi del nuovo genere romanzesco sentimentale che sul finire del secolo 15º sostituisce il vecchio genere cortese. La Historia de ...
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BENVENUTO da Imola
Lao Paoletti
Del cognome Rambaldi, tradizionalmente attribuito a questo celebre esegeta dantesco del sec. XIV, non si hanno, allo stato attuale delle conoscenze, testimonianze certe [...] del 1373 o nei primissimi del 1374 (nel luglio era già sicuramente a Bologna) per ascoltare le letture dantesche del Boccaccio, che lasceranno, come hanno mostrato il Guerri ed il Prezioso, traccia molto vasta nel suo commento alla Commedia;un altro ...
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Commediografo e pubblicista italiano (Parma 1835 - Bergamo 1907); noto anche con lo pseud. P.T. Basti. Lasciò circa 40 commedie, fra cui: Un gerente responsabile (1869), la migliore; L'egoista per progetto [...] (1875), ch'egli fece credere commedia del Goldoni da lui scoperta, e Boccaccio a Napoli. ...
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Umanista e medico (Weil 1412 - Ulma 1483); laureatosi in medicina a Padova, si stabilì (1450) a Ulma, dove esercitò l'arte medica e fu al centro di un circolo di insigni umanisti. Si rese noto per le sue [...] traduzioni di Apollonio di Tiro, Boccaccio (la novella di Griselda, dalla versione latina di Petrarca, e il De claris mulieribus) ed Esopo che ebbero grande diffusione. ...
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Scrittrice tedesca (Altenburg 1770 circa - Heidelberg 1806); sposò il prof. F. Mereau e, in seconde nozze, il poeta Clemens Brentano. Lasciò poesie (Gedichte, 1800), un romanzo sentimentale (Das Blüthenaltar [...] der Empfindung, 1794) e un romanzo epistolare (Amanda und Eduard, 1803). Tradusse la Fiammetta di Boccaccio. ...
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Letterato (Bevagna 1871 - Roma 1936). Dapprima insegnante nelle scuole medie, nel 1912 fu nominato ispettore centrale al ministero della Pubblica Istruzione, quindi direttore generale delle scuole italiane [...] all'estero (1921-28) e delle scuole medie (1928-31). Tra gli scritti, gli Studi sul Boccaccio (1906), la Storia della grammatica italiana (1908), concepita idealisticamente, il volume su La critica letteraria dai primordi dell'umanesimo all'età ...
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Italianista e romanista (Rostock 1859 - Halle 1932). Dal 1889 lettore d'italiano e dal 1914 prof. nell'univ. di Halle. Nella sua vasta produzione spiccano le edizioni critiche del Tesoretto e del Favolello [...] di Brunetto Latini (1883; n. ed. 1910), del Ninfale Fiesolano di Boccaccio. Notevoli anche l'Altitalisches Elementarbuch (1904; 2a ed. 1928) e un commento alla Divina Commedia (1922). ...
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boccaccia
boccàccia s. f. [pegg. di bocca] (pl. -ce). – 1. Bocca grande e sgraziata o sformata; si usa soprattutto come espressione di spregio o riferito a persona maldicente o sboccata: chiudi questa b.; non dar retta a quella boccaccia....