Lo studio dell’italiano a scuola si affermò tra la fine del Cinquecento e il Settecento (Manacorda 1980; Marazzini 1985; De Blasi 1993; Matarrese 1993: 21-40) con un processo che modificò l’iter della [...] cavalleresche (dalle Vite dei Santi ai Reali di Francia) che, accanto al modello alto di ➔ Petrarca e ➔ Boccaccio, mettevano in circolazione un «Italiano puro, et commune», non «ristrettamente, et affettatamente Toscano» (Domenico Manzoni, 1564, cit ...
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PERIODO IPOTETICO
Il periodo ipotetico è un periodo attraverso il quale si esprime un’ipotesi da cui può derivare una conseguenza. È formato dall’unione di una proposizione reggente, o ➔apodosi, con [...] antico
se potuto aveste veder tutto, /mestier non era parturir Maria (D. Alighieri, Purgatorio)
se io giovine ancora avea contro alla tua deità commessa alcuna cosa, l’età semplice mi dovea rendere scusata (G. Boccaccio, Elegia di Madonna Fiammetta). ...
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Le lettere doppie (dette anche geminate, dal lat. gemino «raddoppio») sono la rappresentazione grafica delle consonanti che, in posizione intervocalica, vengono pronunciate al grado intenso, cioè con energia [...] italiana moderna, Milano, Hoepli (1a ed. 1905).
Manni, Paola (2003), Il Trecento toscano, La lingua di Dante, Petrarca e Boccaccio, in Storia della lingua italiana, a cura di F. Bruni, Bologna, il Mulino.
Mengaldo, Pier Vincenzo (1994), Il Novecento ...
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La sintassi si occupa dei modi in cui le parole possono combinarsi, delle strutture (o costruzioni) che così si ottengono e degli effetti che tali combinazioni hanno su altri piani, come quello della ➔ [...] e italiano; a riprova del secondo, basterà confrontare il passo in (2) con il seguente di ➔ Boccaccio e verificare le differenze. In Boccaccio, per es., (a) il pronome soggetto è obbligatorio, (b) numerosi complementi sono spostati rispetto al ...
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Nella grammatica tradizionale il termine attributo indica un aggettivo che serve a determinare o caratterizzare un nome da cui dipende (Dardano & Trifone 1997: 127-129). In un’accezione più ampia (che [...] nel collocare il nome tra i due aggettivi:
(34) Gravi cose e noiose sono i movimenti varii della fortuna (Boccaccio, Dec. II, 3)
Specialmente nella lirica duecentesca, si osserva l’ampio ricorso a complementi preposizionali, che ricalcano genitivi di ...
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La grammatica tradizionale chiama complementi predicativi quei costituenti (aggettivi o sintagmi nominali) del ➔ sintagma verbale che servono a «determinare e completare il significato del verbo» (Serianni [...] e italiano):
(70) e al palagio giunte a assai buona ora, ancora quivi trovarono i giovani giucando (Boccaccio, Dec. VI, 33).
Boccaccio, Giovanni (19964), Decameron, a cura di V. Branca, Torino, Einaudi, 2 voll.
Celle, Giovanni dalle & Marsili ...
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I possessivi (aggettivi e pronomi) indicano una relazione tra un’entità e un possessore (reale o figurato). In particolare, essi rinviano a colui che instaura una relazione (per lo più di possesso, ma [...] mi crederà […]; io non vorrei che tu ad un’ora ti facessi beffe di mòglieta [= di tua moglie] e di noi (Boccaccio, Dec. VIII, 6)
Segnaliamo inoltre rari casi di possessivi proclitici, che sono alla base di formazioni del tipo messere, madonna (cfr ...
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Con il termine anacoluto (dal lat. tardo anacoluthon, gr. anakólouthon (skhēma), composto da an- privativo e akólouthos «seguace») si indica generalmente la frattura di una sequenza sintattica mediante [...] anche dagli autori italiani del Trecento:
(5) Calandrino, se la prima gli era paruta amara, questa gli parve amarissima (G. Boccaccio, Dec. VIII, 6, 48)
(6) Io Giovanni, cittadino di Firenze ... mi pare che si convegna di raccontare (G. Villani ...
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La dissimilazione è un processo per il quale due suoni situati nella stessa parola o in parole contigue, e aventi uno o più tratti in comune, mutano al fine di differenziarsi tra loro. Diversamente dal [...] nell’italiano popolare propio (rispetto allo standard proprio), forma anticamente frequente anche nella lingua scritta (per es., Boccaccio nella canzone conclusiva della nona giornata del Decameron «S’io vedessi la propia persona»).
A seconda della ...
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Si definiscono frasi infinitive quelle frasi (sia principali che subordinate) in cui il predicato è costituito da un verbo all’infinito. La frase infinitiva può comparire in varie costruzioni, e cioè: [...] , a me occorre di dire una novelletta contro a coloro li quali continuamente n’offendono senza poter da noi del pari essere offesi (Boccaccio, Dec. VIII, 2)
(79) ... tanto che dallo stupore e dalla gioia non gli venne di far partire neanche un colpo ...
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boccaccia
boccàccia s. f. [pegg. di bocca] (pl. -ce). – 1. Bocca grande e sgraziata o sformata; si usa soprattutto come espressione di spregio o riferito a persona maldicente o sboccata: chiudi questa b.; non dar retta a quella boccaccia....