di Christoph Schwarze
I clitici (dal gr. klíno «flettersi») costituiscono una categorie di parole variegata, caratterizzate essenzialmente dal fatto di essere brevi o brevissime (monosillabe o bisillabe); [...] ’italiano dei primi secoli l’ordine era invertito: «lo mi vieta» (Dante, Inf. XIX, 100).
Alighieri, Dante (1991), Commedia, con il commento di A.M. Chiavacci Leonardi, Milano, Mondadori, 1991-1997, 3 voll.
Boccaccio, Giovanni (1980), Decameron, a ...
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I verbi transitivi e quelli intransitivi (la cui definizione e la cui terminologia furono fissate già nella grammatica antica) rappresentano un’opposizione fondamentale tra i ➔ verbi di una lingua. Nella [...] i Pagani libri VII, volgarizzamento di Bono Giamboni, con note di F. Tassi, Firenze, T, Baracchi.
L’Ottimo commento della Divina Commedia (1827-1829), a cura di A. Torri, Pisa, presso Niccolò Capurro, 3 voll., vol. 2°.
Villani, Giovanni (2007), Nuova ...
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In un paese come l’Italia, per lunghi secoli senza unità politica e ancora oggi vivacemente policentrico e multilingue, le accademie, in particolare quelle sorte tra Cinquecento e Seicento, hanno avuto [...] come un’accademia specializzata in campo filologico e linguistico. Nel 1595 pubblica infatti un’edizione critica della Divina Commedia, depurata da tutti gli errori (o presunti tali) apportati al testo dagli stampatori cinquecenteschi, realizzando in ...
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L’imperfetto è un tempo passato del verbo (➔ coniugazione verbale; ➔ modi del verbo), che indica principalmente simultaneità rispetto a un momento passato (Bertinetto 1986; Vanelli 1991). Dal punto di [...] tre libri della famiglia, a cura di F.C. Pellegrini & R. Spongano, Firenze, Sansoni.
Alighieri, Dante (1988), La Divina Commedia, a cura di U. Bosco & G. Reggio, Firenze, Le Monnier.
Ammaniti, Niccolò (2008), Ti prendo e ti porto via, Milano ...
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Insieme a nomi, verbi e aggettivi, gli avverbi costituiscono una delle classi aperte di parole nel lessico dell’italiano.
Uno degli aspetti più difficili nell’analisi degli avverbi riguarda la loro definizione [...] Inf. V, 138)
(52) Né più mai toccherò le sacre sponde (Ugo Foscolo, “A Zacinto”, v. 1)
Alighieri, Dante (1966a), La Commedia secondo l’antica vulgata, a cura di G. Petrocchi, Milano, Mondadori, 1966-1967, 4 voll., vol. 2° (Inferno).
Alighieri, Dante ...
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Il gerundio è un modo verbale non finito invariabile, formato con i suffissi -ando (prima coniugazione) e -endo (seconda e terza). Ha una forma semplice (cantando) e una forma composta (avendo cantato).
Il [...] , in Id., Opere, a cura di L. Fassò, Torino, UTET, vol. 1° (Vita, rime e satire).
Alighieri, Dante (1988), La Divina Commedia, a cura di U. Bosco & G. Reggio, Firenze, Le Monnier.
Aretino, Pietro (1990), Lettere, a cura di P. Procaccioli, Milano ...
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I possessivi (aggettivi e pronomi) indicano una relazione tra un’entità e un possessore (reale o figurato). In particolare, essi rinviano a colui che instaura una relazione (per lo più di possesso, ma [...] in su la propria spada [= «sulla tua (di Saùl) spada»] (Dante, Purg. XII, 40).
Alighieri, Dante (1966-1967), La Commedia secondo l’antica vulgata, a cura di G. Petrocchi, Milano, Mondadori, 4 voll.
Boccaccio, Giovanni (1956), Decameron, a cura di N ...
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Nelle frasi consecutive si esprime l’effetto dell’evento o dello stato di cose espresso nella principale o in una frase precedente:
(1) ha piovuto talmente tanto che il fiume è straripato
In quest’esempio [...] spesso intensificato da così (ero così tanto stanco che mi addormentai subito).
Alighieri, Dante (1967), Purgatorio, in Id., La commedia secondo l’antica vulgata, a cura di G. Petrocchi, Milano, Mondadori, 1966-1967, 4 voll., vol. 3º.
Alighieri ...
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Ausiliari (dal lat. auxilium «aiuto» + -āris) si chiamano alcuni verbi che, oltre al loro uso e significato autonomi (➔ modi del verbo), se impiegati in unione con le forme non finite di altri verbi, svolgono [...] (Serianni 1988: 355; 390-392; per un quadro complessivo sulla situazione italiana, Loporcaro 1998).
Alighieri, Dante (1991), Commedia, con il commento di A.M. Chiavacci Leonardi, Milano, Mondadori, 1991-1997, 3 voll.
Boccaccio, Giovanni (1980 ...
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Per coniugazione si intende l’insieme delle variazioni morfologiche del verbo in relazione al modo, al tempo, all’aspetto, alla diatesi, alla persona, al numero e al genere. Il termine (dal lat. coniugatiōnem [...] & F. Ghisalberti, Milano, Mondadori, 1953-1970, 6 voll., vol. 1º (Poesie e tragedie).
Plauto, Tito Maccio (1968), Le Commedie , a cura di G. Augello, Torino, UTET, 3 voll., vol. 2º.
Berretta, Monica (1993), Morfologia, in Sobrero 1993, pp. 193 ...
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commedia
commèdia (raro comèdia, ant. commedìa o comedìa) s. f. [dal lat. comoedia, e questo dal gr. κωμῳδία, che prob. significava in origine «canto (ᾠδή) del festino (κῶμος)»]. – 1. In senso ampio e generico, opera letteraria, in versi o...
commediante
s. m. e f. [der. di commedia]. – 1. Attore di commedia o di drammi; oggi ha solo senso spreg., ed è sostituito da attore (o artista) comico, attore drammatico. 2. fig. Persona che simula, che recita la commedia: essere un c., una...