Linguistica
In fonetica, restringimento o occlusione del condotto vocale che si determina durante l’articolazione di un suono chiuso.
C. di un dittongo Processo detto anche monottongazione, per il quale [...] si contraggono in una sola: così i dittonghi latini au, ae si sono chiusi nelle vocali romanze o, e (lat. aurum, rosae, ital. oro, rose).
Matematica
Si dice c., con riferimento a un insieme X, l’insieme X̄ che si ottiene da X aggiungendo a esso ...
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L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] per la morfologia verbale può essere detto di molti altri fenomeni anche fonetici, come l’alternanza tra forme con dittongo e forme non dittongate (luogo, foco) o tra forme in velare e forme con n palatale (del tipo vengo / vegno), che convivono in ...
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di Silvia Morgana
La storia linguistica dell’Ottocento copre un arco cronologico più esteso rispetto al mero XIX secolo e va dall’arrivo dei francesi in Italia nel 1796 fino al 1915: è infatti l’inizio [...] , sagrificare / sacrificare.
2.5.3. Morfologia e sintassi. In morfologia, resiste l’oscillazione in plurali del tipo dittongi / dittonghi, capegli / capelli. Nei pronomi, sono in regresso le forme eglino, elle, elleno, mentre persiste l’alternanza ei ...
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I primi testi volgari d’area italiana sono tradizionalmente considerati i Placiti capuani (marzo 960 - ottobre 963): un debutto tardo rispetto a quello francese (i Giuramenti di Strasburgo, primo documento [...] piper > fr. poivre, it. pepe; ma lat. lacus > it. lago). Altro fenomeno da collocare in questa fase è il dittongamento spontaneo di ĕ e ŏ in sillaba aperta tonica (lat. rŏta > it. ruota).
La distribuzione areale di alcuni tra tali mutamenti ...
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La lingua e la scuola
Luca Serianni
Prima dell’Unità l’interesse dei vari Stati per l’istruzione era complessivamente modesto. Nel segmento iniziale, quello dell’asilo infantile, si registra addirittura [...] p. 30).
Ascoli parte da uno spunto occasionale. Nel titolo del vocabolario di Giorgini e Broglio figura la forma novo, senza dittongo, in ossequio a un tratto del fiorentino parlato sviluppatosi da circa un secolo, in disaccordo con l’uso scritto del ...
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Nei protocolli della linguistica moderna per linguaggio poetico si intende un particolare uso della lingua finalizzato a ottenere la comunicazione attraverso l’evidenza e la valorizzazione degli strumenti [...] (core, foco, loco, fero, tepido), per cui è stato scritto «che in poesia» si muore e ci si muove «di preferenza senza dittongo» (Patota 1990: 105).
Ma c’è di più. La particolare storia dell’italiano, che, fuori di Toscana, è stato per secoli lingua ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] sulla penultima sillaba, se lunga o sulla terzultima se la penultima è breve; nella fonologia, la conservazione dei dittonghi e delle consonanti velari e labiovelari; nella morfologia, la conservazione, nella flessione nominale in fase arcaica, degli ...
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Si intendono per volgari medievali d’Italia le varietà linguistiche diverse dal latino scritte in Italia nel medioevo e nel primo Rinascimento prima dell’imporsi del fiorentino, chiamato ben presto toscano [...] dello buono stato (Anonimo Romano, Cronica, cap. 18, pp. 154-155)
Tra i fenomeni più notevoli, segnaliamo: il dittongamento metafonetico (➔ dittongo) di ĕ e ŏ per effetto di -ī e -ŭ finali in ciento, Campituoglio, puopolo, uomini, puoi; il mancato ...
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Per lingua delle cancellerie o cancelleresca può intendersi, in senso stretto, quella della corrispondenza ufficiale delle cancellerie tardomedioevali e rinascimentali e, in senso lato, quella di statuti, [...] privi di corrispondenza in altre varietà locali. Ecco allora emergere, anche in questi brevi specimi, la tendenza a non accogliere il dittongo toscano -uo (novo in 1, ma luoco in 2), l’assenza della chiusura di e atona, particolarmente evidente nella ...
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Con il termine origini ci si riferisce convenzionalmente alla fase aurorale delle lingue romanze (o neolatine), quando testi (o frammenti di testi) scritti in volgare cominciarono a essere conservati su [...] », ecc., ma bostru «vostro», mundu «mondo», ecc.), la metafonesi (stissu «stesso», bui «voi», ecc.) con un unico caso di dittongo metafonetico (tie’ «tieni»), la conservazione dei nessi con l (platio, occlu, ecc.), i pronomi tebe (< tibi) e sebe ...
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dittongo
dittòngo s. m. [dal lat. tardo diphthongus gr. δίϕϑογγος, comp. di δι- «due» e ϕϑόγγος «suono»] (pl. -ghi). – 1. Gruppo di due vocali che si seguono nella medesima sillaba, e delle quali una è vocale sillabica, mentre l’altra può...