La parola complemento ha assunto nella storia della linguistica e della grammaticografia occidentale molti e diversi significati. Nella tradizione scolastica italiana, tuttavia, essa ha un ambito d’uso [...] più grave, ha a che fare proprio con i complementi:
questo orientamento, nello sforzo di catalogare gli aspetti del ‘mondo’ che l’enunciato deve rispecchiare, si è spinto ad estremi ingenui e in parte ridicoli, anche se di enorme fortuna: così nella ...
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Nelle frasi consecutive si esprime l’effetto dell’evento o dello stato di cose espresso nella principale o in una frase precedente:
(1) ha piovuto talmente tanto che il fiume è straripato
In quest’esempio [...] giustapposte:
(33) ha fatto molto freddo: la strada si è ghiacciata
Quando si determina oltre le frontiere dell’enunciato, il rapporto di conseguenza realizza una movenza testuale che permette di organizzare il discorso in base a particolari esigenze ...
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Le frasi soggettive sono frasi subordinate di tipo argomentale (➔ subordinate, frasi), che corrispondono al soggetto (1) del verbo della frase da cui dipendono (chiamata talvolta frase matrice) e possono [...] (6) sembra un’ottima idea
risulta incompleto, a meno che non lo si intenda come risposta, nel qual caso funziona rimandando a un enunciato precedente che conterrà un elemento che fa da soggetto della frase in (6); si veda l’es. (7):
(7)
A: andiamo al ...
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L’imperfetto è un tempo passato del verbo (➔ coniugazione verbale; ➔ modi del verbo), che indica principalmente simultaneità rispetto a un momento passato (Bertinetto 1986; Vanelli 1991). Dal punto di [...] a un momento nel passato (per questo nella tradizione grammaticale è considerato tempo relativo per eccellenza). Ciò significa che un enunciato con l’imperfetto raramente può star da solo senza riferirsi a un ancoraggio temporale, implicito o no. Si ...
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La sintassi si occupa dei modi in cui le parole possono combinarsi, delle strutture (o costruzioni) che così si ottengono e degli effetti che tali combinazioni hanno su altri piani, come quello della ➔ [...] (combinazione di sintagmi) → periodo (combinazione di frasi)
Come accennato, i sintagmi possono avere diverso peso nell’enunciato: si distinguono allora sintagmi minori e sintagmi maggiori. I sintagmi maggiori sono quelli che la tipologia linguistica ...
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Le formule esclamative sono unità di varia natura ed estensione (sintagmi, frasi e frammenti di frase) accomunate dalla funzione di esprimere in modo diretto sentimenti o emozioni del parlante (gioia, [...] un messaggio completo: possono essere dunque considerate «olofrasi» (Poggi 1981: 22 e 64) o «frammenti di enunciato» (Simone 19956: 250).
Le esclamazioni hanno anche un ruolo come ➔ connettivi testuali: come tali contribuiscono alla coesione ...
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Il ➔ punto e virgola, benché sia in generale il segno interpuntorio (➔ punteggiatura) meno ricorrente, è saldamente in uso in ambiti di scrittura accurata o colta.
Oltre che nei ➔ testi argomentativi, [...] svolge quattro funzioni principali:
(a) scandire in una serie gli elementi, perlopiù complessi e sintatticamente lunghi, che compongono un enunciato:
(3) Ha elencato i “cinque mali” che turbano la pace: il diffondersi come una peste della droga; il ...
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Il soggetto (dal lat. subiĕctu(m) «che sta sotto», calco del gr. hypókeímenon) indica una funzione grammaticale fondamentale nella frase, insieme a quelle di ➔ oggetto e di predicato (➔ predicato, tipi [...] La linguistica moderna preferisce sussumere le tradizionali categorie di soggetto e predicato nell’opposizione tra tema (l’argomento dell’enunciato, ciò di cui si vuol parlare) e rema (ciò che si dice a proposito del tema) (➔ tematica, struttura).
Se ...
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Le frasi oggettive (dette anche semplicemente oggettive) sono frasi subordinate di tipo argomentale (➔ sintassi, ➔ subordinate, frasi) corrispondenti al complemento oggetto (1) del verbo della frase reggente [...] oppure il verbo reggente può avere un significato peculiare: ad es., se da (2) si cancella il complemento oggetto, l’enunciato (4):
(4) Mario capisce
significa che «Mario è una persona in grado di capire, una persona intelligente»; analogamente se in ...
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Il vocativo è un elemento nominale (1) o più raramente pronominale (2) che serve a richiamare l’attenzione di un destinatario rivolgendogli la parola, e a identificarlo selezionandolo fra diversi possibili [...] pp. 377-402 e 559-566.
Mazzoleni, Marco (1997), Vocativo diretto e inverso: i termini di parentela tra enunciato ed enunciazione, in Palabras, poetas e imágenes de Italia. II Jornadas de estudios italianos Cátedra extraordinaria Italo Calvino (24-26 ...
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enunciato
s. m. [propr., part. pass. di enunciare, sostantivato con valore neutro]. – In generale, le parole con cui si enuncia una questione, un problema, un argomento: formulare, dettare l’e. del tema d’italiano; in partic., e. di un teorema,...
enunciare
(o enunziare) v. tr. [dal lat. enuntiare, comp. di e-1 e nuntiare «annunciare», der. di nuntius «messaggio»] (io enùncio o enùnzio, ecc.). – Esprimere, manifestare un concetto, esporre lo stato di una questione, per lo più con una...