Il complesso delle Scritture sacre dell’ebraismo e del cristianesimo (dal lat. tardo Biblia, gr. τὰ βιβλία «i libri»).
Religione
Nelle comunioni e confessioni religiose che riconoscono il carattere sacro [...] importanza ebbe anche la tradizione della miniatura e dell’illustrazione dei testi sacri, in particolare nel suo sviluppo in etàcarolingia e ottoniana, come fonte per quelle ‘bibbie dei poveri’ costituite dai grandi cicli ad affresco o a mosaico a ...
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Antropologia
Arma formata di un lungo e sottile elemento di materia flessibile e di una corda o altro elemento suscettibile di tensione, attaccato alle due estremità del primo, e che serve a imprimere [...] e a Benevento; dei Gavi a Verona; quelli del Foro di Pompei; molti in Africa fra cui quello severiano di Leptis Magna.
Con l’etàcarolingia prese il nome di a. di trionfo l’a. che separa la navata dal transetto nelle basiliche. A L.B. Alberti (Rimini ...
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La varietà degli oggetti usati per vestirsi e adornarsi. Rientrano in questa denominazione non solo gli indumenti propriamente detti, ma anche gli accessori e i gioielli.
Storia
L’a., bene primario legato [...] . Greci e Romani usarono vesti drappeggiate; i Romani dell’età imperiale, e come loro ancora i Bizantini, si conformarono al si fa più rapido il variare delle mode. L’etàcarolingia introdusse una maggior ricchezza ornamentale; nel periodo romanico, ...
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(gr. βάρβαρος)
Storia
Secondo i Greci, chi parlava un linguaggio incomprensibile e perciò sgradevole, e poi, in genere, lo straniero (similmente, nell’antico indiano barbarāḥ erano «i non arii», propr. [...] quali sopravvisse, nei consimili termini berberi, barbareschi). La ricomparsa del connotato culturale si nota anche in scrittori di etàcarolingia, come Eginardo o Paolo Diacono.
Nel Rinascimento, come conseguenza del rinato culto per l’antichità, il ...
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Filologo (Berlino 1861 - Monaco di Baviera 1907). T. può essere considerato il fondatore del moderno metodo della filologia latina del Medioevo. Nella sua intensa attività di editore affrontò i testi di [...] molti autori classici e postclassici, da Livio a Cassiodoro, fino all'etàcarolingia, mostrando una raffinata competenza e una profonda attenzione allo studio dei codici medievali, a quanto di essi pensarono gli umanisti tedeschi, alla loro ...
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Teologo benedettino (n. presso Soissons 790 circa - m. Corbie 865 circa). Discepolo di Adalardo a Corbie, dove divenne poi abate, partecipò alla vita e alle polemiche ecclesiastiche del suo tempo, per [...] a St.-Riquier, poi di nuovo a Corbie. È una delle figure più rappresentative del rinnovamento dell'etàcarolingia: esegeta, commentò varî libri biblici, utilizzando ampiamente la tradizione patristica; teologo, scrisse i trattati De partu Virginis ...
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Comune della prov. di Padova (35,6 km2 con 18.535 ab. nel 2008). È posto in una zona pianeggiante non lontana dal Brenta e dalla laguna veneta. Ha pianta quadrilatera, ed era munita un tempo di mura, torri [...] industria siderurgica e chimica.
Sorta nel 1° sec. a.C. come centro di colonizzazione romana sulla via Popilia, in etàcarolingia fu corte regia (curtis Sacci). Nell’897, per donazione di re Berengario I, divenne dominio feudale dei vescovi padovani ...
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Comune della prov. di Sondrio (41,8 km2 con 4092 ab. nel 2007).
Situato a 1225 m s.l.m., al margine del Parco nazionale dello Stelvio, è un centro turistico e di villeggiatura estiva, invernale e termale.
Costituita [...] in curtis in etàcarolingia, quindi possesso dei vescovi di Coira che la cedettero ai Visconti verso la metà del 14° sec., fu poi contesa fra Como e i Grigioni, che dal 1512 l’occuparono stabilmente. Nel 1797, con la Valtellina, fu riunita alla ...
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Aristocrazia degli antichi Germani liberi, probabilmente composta dai membri della famiglia del re, dai capitribù e dai loro discendenti; si riteneva di origine divina e dotata di poteri sovrumani. In [...] etàcarolingia fu in molti casi sostituita da una nobiltà che traeva origine dai servigi prestati a corte. ...
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Stato dell’Europa meridionale, corrispondente a una delle regioni naturali europee meglio individuate, data la nettezza dei confini marittimi e di quello terrestre: la catena alpina, con la quale si collega [...] sì che si può a ragione parlare di un preumanesimo padovano fiorente nell’età di Dante; vi emergono F. de’ Ferreti, L. de’ Lovati e di poemi, in prosa e in ottave, soprattutto di argomento carolingio, che infittiscono lungo il corso del 14° e del 15° ...
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umanesimo
umanéṡimo (raro umanismo) s. m. [der. di umano, in parallelismo con umanista, prob. con influenza del ted. Humanismus]. – 1. Nella storiografia moderna, termine (di origine ottocentesca) con cui viene indicato il periodo storico...
rinascimento
rinasciménto s. m. [der. di rinascere]. – 1. a. Il fatto di rinascere, solo con riferimento al rifiorire delle civiltà, delle arti, degli studî o anche di altre attività: il r. delle lettere, delle arti, della pittura; il r. del...