Letteratura
Disciplina che ha per oggetto lo studio della versificazione, fondata su un complesso di norme che variano secondo la natura di ciascuna lingua e le convenzioni che si stabiliscono in rapporto [...] angoli di un triangolo è sempre minore di un angolo piatto.
La m. indefinita è una m. non riemanniana, nel senso che la formaquadratica [1] non è più definita positiva ma indefinita.
La m. proiettiva è un tipo di m. che si può introdurre in uno ...
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Espressione con cui si indica l’argomento di molte ricerche matematiche, intese a individuare le massime e le minime grandezze tra un certo numero di grandezze assegnate, oppure i valori massimi e minimi [...] tutte le derivate parziali prime e l’hessiano della f (P), calcolato in P0, risulta essere il determinante di una formaquadratica definita negativa (positiva); in particolare, per le funzioni di una variabile accade che la derivata prima è nulla e ...
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L'Ottocento: matematica. Teoria dei numeri
Catherine Goldstein
Teoria dei numeri
Le tappe più significative dello sviluppo di un settore della scienza o dell'arte si accordano raramente con la suddivisione [...] sec. un posto centrale nella teoria dei numeri, ne fu storicamente il primo filone organizzato in modo coerente; per le formequadratiche in due variabili ciò era già accaduto nel XVIII sec. a opera di Lagrange. Il nucleo più tecnico di questa teoria ...
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Operatori, teoria degli
Helmut H. Schaefer e Manfred P. Wolff
Sommario: 1. Introduzione. 2. Operatori lineari fra spazi di dimensione finita. a) Generalità. b) Operatori hermitiani, normali e unitari. [...] autovalori λν (ν = 1, ..., n) non sono necessariamente diversi (operatore identità!). La cosiddetta ‛formaquadratica' x → (Ax ∣ x) ha, riferita alla base B, la forma canonica
(sostanzialmente univoca solo nel caso di λν diversi). Sia ora B = y1 ...
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La grande scienza. Teoria dei numeri
Anatolij A. Karatsuba
Teoria dei numeri
La teoria dei numeri o, adottando una locuzione di Carl Friedrich Gauss (1777-1855), l'aritmetica superiore, è lo studio [...] di congruenze modulo una potenza di un primo.
È vero il seguente teorema di Minkowski-Hasse: sia F(x1,…,xn) una formaquadratica a coefficienti razionali; l'equazione F(x1,…,xn)=0 ammette soluzione intera non banale se e solo se ammette soluzione non ...
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La seconda rivoluzione scientifica: matematica e logica. Le origini dell'analisi funzionale
Angus E. Taylor
Le origini dell'analisi funzionale
L'analisi funzionale acquista una precisa identità nel [...] normato.
Il termine vollstetig è dovuto a Hilbert che lo usò nel suo studio sulle formequadratiche limitate in ℓ2 per il caso speciale in cui la formaquadratica Q(x) è continua, secondo una definizione di continuità basata sull'uso di successioni ...
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matrice
matrice [Der. del lat. matrix -icis "utero, madre"] [LSF] Raro nel signif. di cosa da cui se ne trae un'altra, indica in genere, concret., la struttura principale di un corpo, nella quale eventualmente [...] [ALG] M. di transizione: v. sistemi, teoria dei: V 318 c. ◆ [ALG] M. di trasferimento: v. sistemi, teoria dei: V 319 e. ◆ [ALG] M. di una formaquadratica, o alternante, o hermitiana, Σhk ahkxhyk (nei tre casi è ahk=akh, ahk=-akh, ahk= a-kh): è la m ...
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riduzione
riduzióne [Der. del lat. reductio -onis "atto ed effetto del ridurre e del ricondurre", dal part. pass. reductus di reducere (→ ridotto)] [ALG] [ANM] I vari signif. particolari del termine [...] nell'eseguire un'opportuna sostituzione lineare sulle variabili della forma, in modo da ottenere una forma più semplice di quella primitiva (per es., nel campo complesso una formaquadratica non degenere, cioè con determinante dei coefficienti non ...
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parametro
paràmetro [Der. del fr. paramètre "quasi misura", comp. di para- "para-2" e -mètre "-metro"] [ALG] [ANM] Termine usato talora come equivalente a variabile indipendente (per es., p. reale, complesso), [...] -1/2(ðU/ðxs)], dove Ars sono i complementi algebrici dei coefficienti ars(xi)=asr(xi) di una formaquadratica non degenere divisi per il determinante A della forma medesima; se quest'ultima si riduce a Σixi2, si vede che è Δ₁≡|gradU| e che Δ₂ viene ...
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Liouville Joseph
Liouville 〈liuvìl〉 Joseph [STF] (Saint-Omer, Pas de Calais, 1809 - Parigi 1882) Prof. di matematica nell'École polytecnique (1831) e nel Collège de France (1851), poi di meccanica alla [...] ANM] Superfici di L.: superfici sulle quali è possibile scegliere un sistema di coordinate curvilinee u, v tali che la prima formaquadratica fondamentale sia: ds2=[f(u)+g(v)][F(u)du2+G(v)dv2]; tali superfici godono di importanti proprietà, come, per ...
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quadratico
quadràtico agg. [der. di quadrato2] (pl. m. -ci). – 1. In matematica e nelle applicazioni, relativo all’elevazione a quadrato. È usato in locuzioni di sign. partic., tra le quali: a. Equazioni q., equazioni algebriche di secondo...
metrica
mètrica s. f. [femm. sostantivato dell’agg. metrico; nel sign. 1, cfr. gr. μετρική (sottint. τέχνη «arte»)]. – 1. La tecnica della versificazione, cioè il complesso delle leggi che regolano la composizione dei versi e delle strofe;...