L’espressione lingua (o italiano) d’oggi, così come quella, equivalente, di italiano contemporaneo (entrambe usate negli studi: per l’una Cortelazzo 2000, LId’O 2004, Dardano & Frenguelli 2008; per [...] Ormai da tempo detabuizzati sono vari termini disfemici (Giovanni Nencioni in Accademia della Crusca 1982: 5-33), .
Antonelli, Giuseppe (2007), L’italiano nella società della comunicazione, Bologna, il Mulino.
Beccaria, Gian Luigi (a cura di) (1985 ...
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Per focalizzazione si intende l’insieme di fenomeni che consentono di mettere una porzione di enunciato in maggiore evidenza di altre. Gli enunciati infatti non solo trasmettono informazioni, ma spesso [...] apieno,
più d’om vivente crudel vita meno
(da OVI: Onesto da Bologna)
(73) Amore è che tacente fa tornare
lo ben parlante, e lo lasciavano
[= Neanche gli occhi per piangere, gli lasciavano] (Giovanni Verga, Mastro don Gesualdo)
(111) E anche la sua ...
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di Silvia Morgana
La storia linguistica dell’Ottocento copre un arco cronologico più esteso rispetto al mero XIX secolo e va dall’arrivo dei francesi in Italia nel 1796 fino al 1915: è infatti l’inizio [...] (2009), L’ordine delle parole. Storia di vocabolari italiani, Bologna, il Mulino.
Martinelli, Donatella (1983), Voci del toscano vivo et al., Torino, UTET, pp. 834-897.
Vigo, Giovanni (1971), Istruzione e sviluppo economico in Italia nel secolo XIX, ...
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Le lingue dei segni nel mondo
Mauro Mottinelli
Virginia Volterra
A differenza delle lingue vocali, che usano il canale acustico-vocale, le lingue dei segni si servono della modalità visivo-gestuale. [...] Carbonieri sordo-muto sopra l’opinione del signor Giovanni Gandolfi professore di medicina legale nella R. italiana. La comunicazione visivo-gestuale dei sordi, a cura di V. Volterra, Bologna 1987, rist. 2004.
I primi 400 segni, a cura di N. ...
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L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] si realizza nemmeno in una stessa città, visto che a Bologna gli abitanti di Strada Maggiore parlano in modo diverso dagli abitanti studiosi più diversi, da Vittore Pisani a Devoto, Giovanni Nencioni e Antonino Pagliaro (cfr. Ancillotti 1983). ...
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Vicino Oriente antico. L'analisi linguistica
Gábor Zólyomi
Giovanni Garbini
L'analisi linguistica
Grammatica
di Gábor Zólyomi
A partire dal III millennio, se non prima, in Mesopotamia vi furono due [...] testo.
L'alfabeto e l'analisi fonetica
di Giovanni Garbini
Le diverse forme di scrittura alfabetica attualmente usate Sumerico, in: Storia della linguistica, a cura di Giulio Lepschy, Bologna, Il Mulino, 1990.
D'Agostino 1990: D'Agostino, Franco, Il ...
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Il soggetto (dal lat. subiĕctu(m) «che sta sotto», calco del gr. hypókeímenon) indica una funzione grammaticale fondamentale nella frase, insieme a quelle di ➔ oggetto e di predicato (➔ predicato, tipi [...] della sovrabbondanza di pronomi soggetto presenti in ➔ Giovanni Boccaccio e negli antichi scrittori come fatti di Idee, storia, strutture, a cura di F. Albano Leoni et al., Bologna, il Mulino, pp. 223-239.
Serianni, Luca (2006), Prima lezione ...
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Dante Alighieri nacque a Firenze nel maggio, o giugno, 1265, l’anno prima della battaglia di Benevento, che segna la distruzione della parte ghibellina in Italia. Di famiglia guelfa, cresce in anni segnati [...] Probabilmente (Tavoni: in corso di stampa) si trasferisce allora a Bologna, dove era al potere un regime guelfo bianco, e dove V. Russo, Ravenna, Longo, pp. 337-350.
Nencioni, Giovanni (1989), Il contributo dell’esilio alla lingua di Dante, in Dante ...
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Si assumono come riferimenti cronologici simbolici di questa voce il 1211, anno del primo documento fiorentino conservato, e il 1375, anno della morte di Boccaccio.
Il Duecento è il secolo nel quale il [...] di Firenze per l’esilio della famiglia, attivo a Verona, Milano, Bologna e Mantova fra il 1335 circa e il 1367 in un’ampia gamma occorrenza». Fra i testi più rilevanti la Nuova Cronica di Giovanni Villani, con le continuazioni di Matteo e Filippo, le ...
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Sebbene con italiano si alluda qui alla lingua, non a chi la parla, la diffusione della lingua italiana fuori d’Italia può spesso essere desunta solo dal contatto con la civiltà italiana. Questa considerazione [...] prime università, studenti e studiosi europei vennero a studiare a Bologna, Padova e poi in altri atenei. Si formarono in Italia di Lasso, attivo in Italia e in Germania, e da Giovanni Pierluigi da Palestrina, maestro di cappella a Roma. La terza ...
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attenzionare v. tr. (bur.) Richiamare l’attenzione su qualcuno o su qualcosa | Per estensione, seguire, tenere d’occhio, prendere in esame (detto di cose, oltre che di persone). ◆ Nel linguaggio brigatista significa che il militante di vecchia...
studentato s. m. Alloggio in cui abitano gli studenti fuori sede, in genere durante il periodo universitario. ◆ Da Prati a Centocelle, e poi Eur, Primavalle, San Giovanni, Garbatella. Sempre a Roma occupate anche tutte le sedi della facoltà...