TREVIRI
E.D. Schmidt
(ted. Trier; lat. Augusta Treverorum)
Città della Germania occidentale, nel Rheinland-Pfalz, sorta in una valle lungo il corso della Mosella.
In posizione strategica, posta all'intersezione [...] uno scriptorium locale.A questo codice devono aggiungersi una raccolta di scritti computistici (Roma, BAV, Pal. lat. 1448) in minuscolacarolina dei primi anni del sec. 9°, predisposta per una decorazione mai eseguita, e due codici trascritti da un ...
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METZ
E. Ponzo
(lat. Divodorum, Civitas Mediomatricorum; Mettis, Metis, Mes nei docc. medievali)
Città del Nord della Francia, situata nella regione della Lorena (dip. Moselle), poco a S della confluenza [...] primaria importanza, accanto a Reims e Tours. Il rinnovamento liturgico promosso da s. Crodegango e la contemporanea diffusione della minuscolacarolina stimolarono infatti a M., tra i secc. 9° e 10°, la nascita di alcuni scriptoria per la copiatura ...
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BRACCIOLINI, Poggio (Poggius, Poggius Florentinus)
Armando Petrucci
Emilio Bigi
Nacque a Terranuova nel Valdarno Superiore (oggi Terranuova Bracciolini) l'11 febbr. 1380 da Guccio, speziale, e da Iacoba [...] fra il 1402e il novembre del 1403; esso, basato sull'imitazione diretta, e ancora stentata, di una tarda minuscolacarolina del secolo XI, può essere considerato il primo manoscritto in umanistica finora noto. Del B., che continuò per parecchi ...
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Alamanni
V. Bierbrauer
K. Bierbrauer
INQUADRAMENTO GENERALE
di V. Bierbrauer
Popolazione germanica, menzionata per la prima volta come gens populosa nell'anno 213 d.C. dalle fonti romane riguardo al [...] sono detti tali per il tipo di scrittura, la minuscola alamanna, una variante della minuscola precarolina in uso dal 760 ca. fino all'820-830, poi sostituita dalla minuscolacarolina. Centri principali di produzione di questo tipo di scrittura ...
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Alcuino di York (o di Tours)
G. d'Onofrio
Maestro della scuola episcopale di York, teologo e protagonista del primo rinnovamento culturale carolingio. Nato in Northumbria dopo il 730, compì i primi studi [...] il libro come oggetto di studio e insieme di venerazione culturale, ma anche alla stessa diffusione negli scriptoria monastici della minuscolacarolina, al punto che per lungo tempo si è creduto di poter riconoscere in A. medesimo l'inventore e il ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2021)
L'eta carolingia in Francia, Germania e Italia
Manuela Gianandrea
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’attività edilizia di Carlo Magno, [...] e culturalmente: nasce così una nuova monetazione unica, le varie grafie vengono ridotte a una sola nuova tipologia, la minuscolacarolina, e ci si impegna per la costituzione di una classe di funzionari imperiali con la medesima formazione e di ...
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GIORGI, Ignazio
Paolo Vian
Nacque a Roma il 10 sett. 1849, da Giuseppe, di una famiglia da più generazioni romana e un tempo ricca, e da Angela Boscarini.
Il bisavolo, Carlo, ricco mercante di campagna, [...] (ibid., XX [1897], pp. 247-312).
Nell'articolo del 1897 il G. avanzò l'ipotesi dell'origine romana della minuscolacarolina sulla base di un confronto tra il frammento laurenziano, Acquisti e doni 195, del Liber pontificalis, datato alla seconda metà ...
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ANTICO
O. Grabar
Aggettivo sostantivato invalso nel linguaggio degli studi storico-artistici per designare globalmente elementi o procedimenti formali, iconografici, tecnici e anche presupposti ideologici [...] decorativo della gotica e sia quindi più atta alla lettura: la trova in un esemplare di Agostino, in minuscolacarolina, di cui loda la "vetustioris litterae maiestas". La presunzione di antichità sarà essenziale, anche per gli umanisti, per ...
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La scienza bizantina e latina prima dell'influsso della scienza araba. Aritmetica e geometria
Menso Folkerts
Aritmetica e geometria
Le discipline matematiche del quadrivio
Tra il 500 e il 1100 ca., [...] esperienza dei copisti; con la rinascita carolingia si arrestò il processo di imbarbarimento della scrittura. La 'minuscolacarolina' sostituì le scritture locali e divenne la scrittura standard, e furono allestiti numerosi scriptoria. Gli stimoli ...
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CODICE
M. Bernardini
Il c. può essere definito come l'insieme di materiale scrittorio (pergamena o carta) costituito di fogli - su una parte dei quali, in genere ben delimitata, trova posto la scrittura [...] 'affermazione generalizzata in tutto l'Occidente (tranne isolati fenomeni di resistenza) di un'unica scrittura: la minuscolacarolina.In Oriente la produzione manoscritta, numericamente limitata sino al sec. 11°, riprese slancio in concomitanza con ...
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romanesco
romanésco agg. [der. di romano1] (pl. m. -chi). – 1. Proprio, caratteristico della città e della popolazione di Roma medievale e moderna: il dialetto r., o come s. m. il romanesco, il dialetto, di tipo italiano centro-meridionale,...
rotondo
rotóndo (ant. ritóndo) agg. e s. m. [lat. rotŭndus, der. di rota «ruota»]. – 1. agg. Che ha forma circolare, cilindrica, sferica, esatta o più o meno approssimativa: figura, macchia, piazza, stanza r.; anello, tronco, vaso, ciottolo...