I primi testi volgari d’area italiana sono tradizionalmente considerati i Placiti capuani (marzo 960 - ottobre 963): un debutto tardo rispetto a quello francese (i Giuramenti di Strasburgo, primo documento [...] nella triade favola, fola, fiaba: la terza forma conserva -b- in un insieme che è per altri versi popolareggiante. L’ipotesi Giornata di linguistica latina (Venezia, 7 maggio 2004), a cura di R. Oniga & L. Zennaro, Venezia, Cafoscarina, pp. 101 ...
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* La voce enciclopedica Lingua scritta è stata ripubblicata da Treccani Libri con il titolo Italiano, parlare, scrivere, arricchita e aggiornata da un contributo di Giuseppe Antonelli.
La scrittura è [...] sfracellatrice, mi è rifugio e madre tuttora, che m’illeb[b]rosiscono gli anni. // Un contravveleno perché ti porta via, lingua italiana e i mass media, Roma, Carocci.
Cardona, Giorgio R. (1983), Culture dell’oralità e culture della scrittura, in ...
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La pragmatica è il settore degli studi linguistici e semiotici che si occupa del rapporto fra i segni e i loro utenti, ovvero dell’uso dei segni, che ha sempre luogo in un contesto. Preannunciata dal filosofo [...] vita autonoma, deve esserci l’aspettativa che lo facciano); (b) Kate ha una vita autonoma (l’informazione negativa non in Id., Tutte le opere, a cura di M. Martelli, premessa di R. Bacchelli, Firenze, Sansoni, 2 voll., vol. 1°, pp. 949-1276 ( ...
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Come indicò Saussure (1916), la lingua si può studiare in due modi: o lungo l’asse della simultaneità, descrivendo il sistema di fenomeni esistente in un momento dato, in una certa comunità di parlanti, [...] un certo elemento nell’intervallo fra l’epoca A e l’epoca B. Si avrà, nel primo caso, una grammatica sincronica (o descrittiva), nell’onomastica: aquil. e romanesco ant. P(i)etri «Pietro», R(i)enzi «Renzo», Firenze < Florentiae, Rimini < Arīmĭnī ...
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Per focalizzazione si intende l’insieme di fenomeni che consentono di mettere una porzione di enunciato in maggiore evidenza di altre. Gli enunciati infatti non solo trasmettono informazioni, ma spesso [...] nebbia che mi fa paura
(51) sono i ragazzi, che hanno rotto il vetro
(b) frasi scisse (implicite):
(52) è la nebbia a farmi paura
(53) sono i voce (Fisciano, 30 novembre - 2 dicembre 2005), a cura di R. Saxy & C. Crocco, Fisciano, EDK, pp. 111-141 ...
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Le lingue dei segni nel mondo
Mauro Mottinelli
Virginia Volterra
A differenza delle lingue vocali, che usano il canale acustico-vocale, le lingue dei segni si servono della modalità visivo-gestuale. [...] acquisendo nel corso del tempo. Per es., ritroviamo la stessa configurazione B in segni come casa e mese (figg. 10 e 11).
, rist. 2004.
I primi 400 segni, a cura di N. Angelini, R. Borgioli, A. Folchi et al., Firenze 1991, rist. Roma 2008.
Dizionario ...
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Assieme ai ➔ nomi, i verbi sono una categoria di parole (➔ parti del discorso) cruciale nell’organizzazione lessicale e grammaticale delle lingue, al punto da essere considerati un universale linguistico: [...] durativi lo ammettono:
(28)
a. ho iniziato a camminare
b. ho iniziato a svuotare la vasca
c. *ho iniziato case for case, in Universals in linguistic theory, edited by E. Bach & R.T. Harms, New York, Holt, Rinehart and Winston, pp. 1-88 (trad. ...
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Vicino Oriente antico. L'analisi linguistica
Gábor Zólyomi
Giovanni Garbini
L'analisi linguistica
Grammatica
di Gábor Zólyomi
A partire dal III millennio, se non prima, in Mesopotamia vi furono due [...] forma più elementare (uno o più tratti verticali od orizzontali) rendono le consonanti che possiamo definire basilari: p b t d ṣ [ts] k g h ḫ s z m n l r y w più la laringale alef con le vocali a i u. Le consonanti tipicamente semitiche (faringali ḥ ...
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Insieme alle ➔ consonanti, le vocali (dal lat. (litteram) vocālem «lettera provvista di voce») sono una delle due fondamentali categorie di foni linguistici (➔ fonetica; ➔ fonologia).
Per definire le vocali [...] , come ad es.:
(a) presenza ~ assenza di accento;
(b) parlato lento ~ parlato veloce;
(c) parlato letto ~ parlato del Convegno internazionale di studi (Padova, 1-2 ottobre 1973), a cura di R. Simone, U. Vignuzzi & G. Ruggiero, Roma, Bulzoni, pp. ...
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Malgrado il suo nome antico (che fu recuperato solo in età rinascimentale, riferito a una subarea della regione attuale, così chiamata dopo l’Unità), il Lazio è una regione dalla fisionomia piuttosto recente. [...] di [-e-] in [-i-] prima dell’accento, soprattutto all’interno di frase ([de ˈroma] «di Roma», [me ˈdiʃi] «mi dici»);
(b) lo sviluppo di -rj- a [-r-]: [karʦoˈlaro] «calzolaio», [maʃeˈlːaro] «macellaio» e, più di recente, [grupːeˈtːaro] «esponente di ...
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r, R
(èrre) s. f. o, raro, m. – Diciassettesima lettera dell’alfabeto latino; la forma originale, nell’alfabeto fenicio, era quella di un triangolo con un vertice in alto e col lato destro prolungato verso il basso, triangolo che poi, col...
reato
s. m. [dal lat. tardo reatus -us «condizione di accusato; colpa», der. di reus «accusato, colpevole»]. – Nel diritto, atto antigiuridico, che produce un evento contrario a un interesse protetto dalla norma penale e che pertanto è punibile...