Potere insito nell’uomo di scegliere e realizzare un comportamento idoneo al raggiungimento di fini determinati.
La v. costituisce già nell’antichità uno dei principali problemi filosofici, soprattutto [...] questo ne è stato l’esito: in s. Anselmo, per es., la celebre formula «credo ut intelligam» indica come la fede non costituisca un punto di arresto, ma piuttosto l’avvio del tentativo di giustificare con gli strumenti della ragione, la verità divina ...
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Filosofo (Westport, Malmesbury, 1588 - Hardwicke 1679). Studiò a Oxford, dove conseguì nel 1607 il diploma di baccelliere delle arti. Fu introdotto presso la potente famiglia del barone William Cavendish, [...] beni, la distinzione di giusto e ingiusto, di mio e di tuo. Gli uomini sono perciò spinti a uscire dallo statodi natura per passare a quello civile, cioè a uno statodi pace. L'esigenza della pace è dunque un dettato della ragione. Tale passaggio è ...
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Storico italiano della filosofia (Torino 1918 - Firenze 1979). Collaboratore delle edizioni Boringhieri (1958-1965), poi della Adelphi, è stato anche professore di storia della filosofia antica all'università [...] classici della filosofia, quali l'Organon aristotelico (1955) e la Critica della ragion pura di Kant (1957). Ha sistemato il testo originale degli scritti di Nietzsche che ha anche tradotto in italiano (in collab. con M. Montinari), e si è infine ...
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Filosofo (Königsberg 1724 - ivi 1804). Di genitori pietisti, K. ricevette, specie dalla madre, una severa educazione etico-religiosa: frequentò il Collegium Fridericianum, diretto dal pastore F. A. Schultz, [...] sublime ("sublime" come "concetto indefinito della ragione"), che rimanda alla sfera morale, di cui, d'altra parte, anche la bellezza di gas (i pianeti), e da queste, ancora allo stato gassoso, alcune masse che avrebbero dato origine ai satelliti. Di ...
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Filosofo (Stoccarda 1770 - Berlino 1831). Dopo aver compiuto gli studî ginnasiali nella sua città, entrò nel 1788 nello Stift di Tübingen, una sorta di seminario protestante, dove ebbe come condiscepoli [...] della sua concezione del diritto e dello stato. Del periodo di Berlino sono anche alcuni viaggi di grande importanza culturale, in Olanda (1822), rinnovata concezione della filosofia e della ragione come superamento e integrazione delle prospettive ...
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Filosofo e scienziato (Lipsia 1646 - Hannover 1716). Dopo aver studiato filosofia a Lipsia, matematica a Jena e diritto a Altdorf, entrato in rapporto con i Rosacroce conobbe Johann Christian barone di [...] percezioni (la percezione è definita da L. "stato passeggero che comprende e rappresenta una molteplicità nell'unità e non vale per Dio, per cui anche le verità di fatto sono verità diragione, e quindi universali e necessarie. Le verità eterne, che ...
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Ferraris, Maurizio. − Filosofo italiano (n. Torino 1956). Allievo di G. Vattimo, influenzato da J. Derrida, ha esordito come teorico dell’ermeneutica prima di volgere il suo interesse verso il filone analitico. [...] schematismo kantiano in sede conoscitiva.
È stato direttore di programma al Collège International de Philosophie ( Derrida (2003); Goodbye Kant! Cosa resta oggi della Critica della ragion pura (2004). Variegata anche la sua produzione più recente, in ...
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Il tema dei d. è stato trattato nella Enciclopedia Italiana, nelle voci dichiarazioni dei diritti (XII, p. 760) firmata da G. Solazzi, e diritti umani nell'App. II (i, p. 786), redatta da G. Capograssi. [...] assistenza esterna, ovvero quegli individui o classi o generi di individui che siano o siano stati vittime di discriminazione sociale per ragioni d'ordine storico. I d. di tali soggetti sono richiamati in numerose dichiarazioni e convenzioni delle ...
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Filosofia
Redazione
Il rapporto tra filosofia e cinema
Filosofia del cinema, da una parte, ed estetica cinematografica, dall'altra, benché strettamente connesse e talora sovrapposte al punto che spesso [...] su cui avrebbe continuamente insistito, fra durata reale e statodi realtà. La durata reale indica la vita com'è immagine che segue. Se si desse, questo istante, avrebbe ragione Zenone, il movimento sarebbe illusione e l'immagine non farebbe ...
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spazio
spàzio [Der. del lat. spatium, probab. da patere "essere aperto"] [FAF] Con signif. intuitivo astratto e assoluto, il luogo illimitato in cui tutti gli oggetti materiali appaiono collocati, di [...] di riferimento iniziale a un altro in moto rispetto al primo (→ relatività), ragion per cui si comincia a parlare di spazio-tempo o di , utilizzato per rappresentare lo statodi un sistema con n gradi di libertà, caratterizzato dai valori delle ...
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ragione
ragióne s. f. [lat. ratio -onis (der. di ratus, part. pass. di reri «fissare, stabilire»), col sign. originario di «conto, conteggio»]. – 1. a. La facoltà di pensare, mettendo in rapporto i concetti e le loro enunciazioni, e insieme...
stato2
stato2 s. m. [lat. status -us «condizione, posizione, stabilità» (der. di stare «star fermo»)]. – 1. Lo stare, lo star fermo (in contrapp. a moto, movimento), nelle espressioni del linguaggio grammaticale: complemento di stato in luogo;...