segno Fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono trarre indizi, deduzioni, conoscenze ecc. Qualsiasi oggetto o più spesso figura che sia convenzionalmente assunta come espressione e rappresentazione [...] attraverso il quale il Creatore guida l’Uomo alla conoscenzadella realtà invisibile. L’insegnamento agostiniano sopravvive nel Medioevo stesse cose’.
Il contributo di C.S. Peirce
Una più completa teoria dei s. si deve a C.S. Peirce. Sulla base dei ...
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Medico e filosofo (Pergamo 130 circa - ivi, probabilmente, 200 circa). Avviato agli studî di medicina dal padre Nikon, architetto, G. ricevette una completa preparazione culturale, in primo luogo basata [...] una solida preparazione culturale complessiva; una profonda conoscenzadell'anatomia, una competenza ippocratica che gli permise con la scuola, nel ruolo attribuito all'anatomia e alle teorie causali, ma contro di essi ritiene che l'ambito del ...
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Branca della filosofia che, tradizionalmente, mira a individuare la natura ultima e assoluta della realtà al di là delle sue determinazioni relative, oggetto delle scienze particolari.
Origine e impiego [...] , nella fase più matura della sua evoluzione, come teoriadell’‘ente in quanto ente’, cioè della realtà considerata in quei soli e conferendo così alla conoscenza teoretica di quella realtà il carattere di conoscenza assoluta, rispetto alla relatività ...
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Filosofo e politico (n. Occam, Surrey, fine sec. 13° - m. 1349 o 1350). Entrato nell'ordine francescano, studiò a Oxford, dove nel 1319 era professore. In questo periodo si occupò particolarmente di problemi [...] della logica, non della metafisica. A questa concezione della realtà corrisponde una psicologia che riconosce il primato alla conoscenza vis ad essi impressa nel lancio), la teoriadell'intensio et remissio formarum ridotta a termini nominalistici ...
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Pensatore greco (sec. 6º-5º a. C.), massimo rappresentante della scuola eleatica. Il nome di P. è legato alla teoriadell'essere unico, immobile e indivisibile, quale venne più tardi accreditata dalla [...] conoscenza tanto del vero sapere, quanto delle «opinioni dei mortali». Alla conoscenzadella verità corrisponde la parte più propriamente positiva e metafisica della poema, alla teoria del mondo «secondo verità» (κατὰ ἀλήϑειαν), cioè dell'ente. Tale ...
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Filosofia
L’analisi e la determinazione del contenuto di un concetto, espresse in un giudizio in cui il soggetto è il concetto da definire e il predicato è costituito dal complesso dei termini che nel [...] soddisfacente ai postulati, questo rappresenta un modello concreto dellateoria.
D. ricorrente Se si deve definire un = 1, 2,..., n - 1 e in base alla loro conoscenza si definisce En: per il principio di induzione completa, rimangono così definiti ...
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Filosofo e scienziato tedesco (Winterthur 1720 - Berlino 1779). S. è noto nella storia dell'estetica per l'ampia e fortunata Allgemeine Theorie der schönen Künste (4 voll., 1771-74), un manuale di estetica [...] per il Supplément dell'Encyclopédie. I tratti più specifici dellateoria di S. consistono da un lato in un'analisi degli aspetti psicologici della produzione artistica, del nesso tra gusto e genio e della loro differenza dalla conoscenza e dalla ...
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In filosofia, per ricostruire l’analisi della nozione di f. nella storia del pensiero filosofico, si deve risalire al 17° sec., alla distinzione tra ‘verità di ragione’ e ‘verità di f.’. T. Hobbes distingue [...] conoscenza assoluta; l’altra è chiamata scienza ed è condizionale. Come Hobbes, anche G. Leibniz e D. Hume individuano la sfera delle per il tramite degli strumenti e della terminologia propri di una teoria scientifica. Questa tesi, articolata ...
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Filosofo inglese, nato a Lancaster il 26 marzo 1911, morto a Oxford l'8 febbraio 1960, uno tra i maggiori esponenti di quella corrente contemporanea della filosofia analitica comunemente nota sotto il [...] della filosofia greca, e in particolare dell'etica aristotelica, si distinse anche per la profonda conoscenzadelle opere successivamente rielaborata e precisata all'interno di una teoria generale degli atti linguistici, la quale presuppone il ...
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Logico e filosofo inglese del linguaggio, nato a Londra il 27 giugno 1925. Reader di filosofia della matematica nell'università di Oxford (1961-74), dove è stato successivamente professore di logica (1979-92), [...] insistito sul rapporto tra la conoscenza del significato di un enunciato e quella delle sue condizioni di asseribilità, dall'individuazione di profonde connessioni fra logica intuizionista e teoria del significato, che lo hanno condotto a sostenere ...
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teoria
teorìa s. f. [dal gr. ϑεωρία, der. di ϑεωρός (v. teoro), e quindi, in origine, «delegazione di teori»; nel sign. 1, attraverso il lat. tardo theorĭa]. – 1. Formulazione logicamente coerente (in termini di concetti ed enti più o meno...
conoscenza
conoscènza (ant. cognoscènza o cognoscènzia e canoscènza) s. f. [dal lat. tardo cognoscentia, der. di cognoscĕre «conoscere»]. – 1. a. L’atto del conoscere una persona, dell’apprendere una cosa: sono lieto di fare la vostra c.;...