Musicista russo (Tichvin, Novgorod, 1844 - Ljubensk, Pietroburgo, 1908). per costituire il cd. circolo . Praticò ogni genere musicale, ma la sua produzione più significativa è rivolta all'ambito operistico e sinfonico. Fece parte del Gruppo dei Cinque impegnato nella creazione di uno stile nazionale russo. Tra i maggiori didatti del suo tempo, fu abilissimo strumentatore e autore di due trattati di orchestrazione. Come operista, R.K. fu più un grande narratore che un drammaturgo: tanto nel teatro quanto nella musica sinfonica, egli seppe soprattutto raccontare fiabe e leggende, evocare miti e sortilegi, dipingere meravigliosi quadri di natura, in un policromo ricamo di suoni difficile da eguagliare. Proprio per questa sua arte orchestrale R.K. ha avuto molta influenza, oltre che su quella russa, anche sulla musica occidentale del primo Novecento: specie sugli impressionisti francesi.
Studiò specialmente con A. M. Balakirev. Indirizzato alla carriera navale, la lasciò definitivamente nel 1873, mentre già dal 1871 era prof. di composizione al conservatorio di Pietroburgo, e dal 1865 aveva fatto eseguire musiche come Sadkò (poema sinfonico, poi rifuso nell'opera omonima) e l'opera Pskovitjanka. Dal 1874 al 1881 fu direttore della scuola gratuita di musica istituita da Balakirev e dal 1883 al 1894 coadiuvò quest'ultimo nella direzione della cappella imperiale. Fu poi direttore dei concerti Belaev, e diresse concerti a Parigi e a Bruxelles. Fu maestro di molti musicisti celebri: A. K. Ljadov, M. M. Ippolitov-Ivanov, A. T. Grečaninov, A. Glazunov, I. Stravinskij, O. Respighi e altri. n Compose moltissima musica, specialmente teatrale e sinfonica, ma anche da camera, vocale, ecc. dalla quale emergono i seguenti lavori. Teatro: Pskovitjanka (1873, rived. 1894); La notte di maggio (1880); Sneguročka ("La fanciulla di neve", 1882); Sadkò (1897): Mozart e Salieri (1898); Bojarina Vera Šeloga (1899); La fidanzata dello zar (1899); Lo zar Saltan (1900); Servilia (1902); Kaščej l'Immortale (1902); Pan voevoda (1904); La leggenda dell'invisibile città di Kitež e della fanciulla Fevronija (1907); Il gallo d'oro (1910). Orchestra: 3 sinfonie, Ouverture su temi russi (1866); Capriccio spagnolo (1887); Sheherazade (1888); La grande Pasqua russa (1888); un concerto per pianoforte e orchestra (1883). Musica da camera: un quintetto per fiati e pianoforte, un quartetto, pezzi pianistici, liriche vocali. Lasciò inoltre un "Trattato d'armonia" (Praktičeskij učebnik garmonii, 1886) e un altro: "Principî di strumentazione" (Osnovy orkestrovki, post. 1913), ambedue, ma soprattutto il secondo, diffusissimi in tutto il mondo. Rivide e completò molte musiche di musicisti russi, tra le quali il Boris Godunov, la Chovanščina, la Notte sul Monte Calvo di M. P. Musorgskij e il Principe Igor di A. P. Borodin. n R. K. fu, tra i "Cinque" del cosiddetto Gruppo potente di Pietroburgo (M. A. Balakirev, C. A. Cui, M. P. Musorgskij, A. P. Borodin e R. K.), il più dotto e il più raffinato, specie nella strumentazione, ma anche il compositore meno spregiudicato.