Plata, Río de la Grande estuario dell’America Meridionale, dove sboccano i fiumi Paraná e Uruguay. È largo 220 km tra Capo San Antonio (Argentina) e Capo Maldonado (Uruguay) e ha una superficie di circa 35.000 km2. La parte più esterna è profonda tra 10 e 25 m, quella più interna meno di 10 m. L’estuario scarica in mare una massa d’acqua calcolata in media a 25.000 m3/s (4000 dei quali dati dall’Uruguay). Il sistema fluviale che mette capo nel Río de la P. ha un bacino imbrifero di circa 4 milioni di km2, e, grazie a imponenti lavori di dragaggio e canalizzazione, costituisce una delle maggiori reti di navigazione interna del mondo, servendo da sbocco verso l’Atlantico a vari Stati interni (Bolivia, Paraguay, Stato brasiliano del Mato Grosso do Sul), oltre a quelli rivieraschi. La navigazione marittima risale il Paraná fino a Santa Fe, e l’Uruguay fino a Concepción dell’Uruguay. Buenos Aires ed Ensenada (porto di La Plata) sulla costa argentina e Montevideo e Colonia del Sacramento su quella uruguaiana sono i porti principali dell’estuario.
La scoperta del Río de la P. è attribuita a Juan Díaz de Solís, che per incarico del governo spagnolo (1515) cercava una via marittima a S del Brasile che conducesse al Pacifico. Il Río, detto allora solitamente Río de Solís, fu ribattezzato San Cristoforo da Magellano (1520). Sebastiano Caboto, a capo di una terza spedizione, risalì il fiume e il Paraná e l’Uruguay fra il 1527 e il 1529.
Vicereame del Río de la P. Creato nel 1776, con capitale Buenos Aires, comprendeva pressappoco i territori degli attuali Argentina, Uruguay, Paraguay e Bolivia, già appartenenti al vicereame del Perù. Ultimo a essere costituito fra i quattro vicereami spagnoli nel Nuovo Mondo, fu il primo a cadere, con la deposizione del viceré a Buenos Aires (1810), durante la guerra d’indipendenza delle colonie americane; la liberazione della Bolivia (Alto Perù) si raggiunse tuttavia soltanto nel 1825.