Sāṃkhya Uno dei 6 sistemi filosofici cosiddetti ortodossi dell’India, cui si collega tradizionalmente il sistema Yoga. Deve essere annoverato fra i più antichi, sebbene la trattazione sistematica pervenuta, cioè la Sāṃkhyakārikā («Succinta esposizione metrica del Sāṃkhya»), legata al nome di Īśvarakṛṣia, risalga probabilmente non più in là del 4° sec. d.C. Questo breve ma importantissimo testo fu poi oggetto di numerosi commenti nei secoli successivi. Il sistema è ateistico e ammette due principi increati ed eterni, diversi fra loro: la materia (prakṛti), continuamente mutevole, e una infinita moltitudine di anime individuali (puruṣa), eternamente immutabili, ma provvisoriamente legate alla materia e trasmigranti da un corpo all’altro. Solo la convinzione (raggiungibile mediante la riflessione filosofica o la pratica ascetica) che l’anima è di per sé estranea a ogni dolore e miseria, e del pari alla morte e alla rinascita, può far sì che al sopraggiungere della morte corporea l’anima si liberi da ogni legame con la materia, sfuggendo così a una successiva reincarnazione e rimanendo in una condizione eterna di isolamento incosciente.