Città degli USA (808.976 ab. nel 2008; 7.300.000 ab. considerando l’intera agglomerazione urbana), nella California occidentale. Occupa la parte settentrionale della penisola di San Mateo che, con l’opposta penisola di Marin, forma il Golden Gate, il canale naturale che collega il Pacifico con la Baia di San Francisco. Grande centro finanziario e commerciale della costa occidentale, costituisce il nucleo principale dell’area metropolitana S.-Oakland (che comprende, tra le altre, le città di Berkeley, Palo Alto e San José). La città ha un clima di tipo mediterraneo, con precipitazioni scarse (530 mm annui, che cadono quasi tutti fra novembre e aprile), inverni piovosi e miti ed estati asciutte e fresche ma nebbiose.
Il primo nucleo di S. risale al 1776 ed è di poco anteriore alla costruzione di un fortino spagnolo sul Golden Gate, affiancato da una missione (S. de Asis), ancora esistente con il nome di Mission Dolores. Nel 1846, il centro, chiamato Yerba Buena, passò sotto il controllo statunitense; ribattezzato S. l’anno seguente, contava meno di 1000 ab., ma la scoperta dei giacimenti auriferi californiani (1848) portò immediatamente la sua popolazione a 25.000 abitanti. Attorno al porto crebbe rapidamente la città, che cominciò a estendersi con la colmata della fascia paludosa costiera. Il disastroso terremoto del 1906, seguito da un incendio ancor più rovinoso, interruppe solo per poco la crescita, tanto che già nel 1930 l’area metropolitana superava il milione di abitanti. La rapida espansione demografica e urbanistica del periodo fra le due guerre rese necessario sia l’allacciamento delle due sponde della baia, realizzato mediante il S.-Oakland Bay Bridge (1936) e il San Mateo Bridge (uno dei più lunghi del mondo, 6191 m), sia lo scavalcamento del Golden Gate, realizzato nel 1937 mediante il notissimo ponte a una sola campata lunga 1260 m e alta sul mare 67 m.
La varietà della sua componente etnica (Bianchi, Neri, Asiatici, Amerindi di lingua ispanica e relativi incroci) e la valorizzazione dei diversi apporti culturali rendono S. città cosmopolita per eccellenza, seconda, sotto questo aspetto, soltanto a New York. Il centro storico occupa l’estremità nord-orientale della penisola e guarda alla sezione più antica del lunghissimo porto, alle cui spalle si stendono i quartieri Costa dei Barbari e Chinatown, a loro volta dominati da Nob Hill, la ‘collina dei nobili’.
Alla base delle fortune economiche della città sono le attività portuali, che si avvalgono di un sito naturale unico, potenziato da grandiose attrezzature, e di una posizione estremamente vantaggiosa (sbocco commerciale del ricco entroterra economico californiano e capolinea delle più importanti rotte nordamericane per l’Estremo Oriente e per l’Australia). Il terziario, tradizionale e avanzato, soprattutto con le attività finanziarie (bancarie e assicurative), con i servizi alle imprese, i centri di ricerca e sviluppo, le prestigiose università (University of California; University of S.; S. Art Institute), è di gran lunga il settore più dinamico dell’economia di San Francisco. Notevolissima è poi stata, a partire dai primi anni 1990, la crescita dei comparti high-tech e multimediale, le cui attività industriali sono concentrate nella Silicon Valley (➔), asse di sofisticata tecnologia sviluppatosi dietro impulso dell’università di Stanford. L’area metropolitana di S. conta inoltre stabilimenti cantieristici, metallurgici, metalmeccanici, chimici, petrolchimici e tessili. Voce di primaria importanza è il turismo, legato alle attrattive culturali, sociali e paesaggistiche della città.
La caratteristica più nota della città sono le ripide vie che scendono in linea retta verso la baia. A partire dagli anni 1960, l’aspetto tradizionale del centro storico è stato notevolmente rinnovato dalla crescita ‘a fungo’ di grattacieli. Tra le varie architetture, oltre al notevole Morris Store (ora Circle Gallery, 1949) di F.L. Wright:, la St. Mary’s Cathedral (1971; P. Belluschi e P.L. Nervi), la Trans;america Pyramid (1972; W. Pereira & Ass.), l’Embarcadero Center (1971-81; J. Portmann & Ass.; sculture di Schöffer, Nevelson, Dubuffet ecc.). Il Moscone Convention Center (1981; Hellmuth, Obata & Kassabaum) è il primo edificio del Yerba Buena Center, di cui fanno parte anche un vasto parco (1984; R. Giurgola) e il Center for the arts (1993; F. Maki). Il resto della città è in gran parte composto da quartieri residenziali, anche degradati, che diventano dei suburbi-dormitorio, come, per es., San Mateo.
La città ospita molti musei: M.H. de Young Memorial Museum, ricostruito da Herzog & De Meuron nel 2005; California Palace of the Legion of Honor; Asian art museum; Museum of modern art (dal 1995 nella sede progettata da M. Botta); California Academy of Science, di R. Piano, 2007; ecc.
Baia di S. (ingl. San Francisco Bay) Insenatura formata dal Pacifico nella costa degli USA nella California (lunga 80 km, larga da 5 a 20 km). È separata dall’oceano per mezzo di due opposte penisolette (San Mateo-San Francisco a S; Marin a N) ed è in comunicazione con esso tramite il Golden Gate.
Conferenze di S. Dal 26 aprile al 26 giugno 1945, con la partecipazione di 50 nazioni invitate da Gran Bretagna, USA, URSS e Cina, si tenne la conferenza per l’organizzazione internazionale delle Nazioni Unite e per la discussione, approvazione e modifica delle proposte formulate alla conferenza di Dumbarton Oaks. Lo statuto delle Nazioni Unite, detto anche Carta di S., firmato il 26 giugno, entrò in vigore il 24 ottobre 1945.
Il 4 settembre 1951 si aprì la conferenza fra i 52 Stati chiamati a firmare il trattato di pace con il Giappone. Il Giappone rinunciava alla Corea, all’isola di Formosa, alle isole Pescadores, Spratly, Paracel, alle Curili, alla parte meridionale dell’isola di Sahalin, ai suoi ex mandati e a ogni futura rivendicazione sull’area antartica. Erano inoltre previsti la possibilità per i vincitori di esigere riparazioni e lo sgombero delle truppe alleate dal Giappone entro 90 giorni dall’entrata in vigore del trattato. URSS, Cecoslovacchia e Polonia non vi aderirono.