sciroppo Soluzione concentrata zuccherina, adoperata in farmacia per mascherare il sapore sgradevole di taluni preparati farmaceutici o anche per mantenere inalterate le proprietà terapeutiche di alcune sostanze. Gli s. si preparano per soluzione a freddo quando le sostanze medicamentose sono volatili o si alterano al calore; altrimenti si preparano a caldo a bagnomaria. A eccezione di quello di mandorle dolci, gli s. devono essere trasparenti, e avere il colore e l’odore delle sostanze usate nella loro preparazione; devono avere una densità di 1,32 g/cm3 (35° Bé) a 15 °C. Nella farmacopea ufficiale italiana sono compresi diversi s.: di altea, di china, di codeina, di rabarbaro ecc.
La denominazione s. seguita dall’indicazione di un dato frutto è riservata al prodotto ottenuto dalla mescolanza di succo o mosto del frutto nominato, concentrato o no, con saccarosio o soluzioni di saccarosio. La denominazione ‘s. da estratto di’ seguita dalla indicazione di una data pianta, è riservata alle soluzioni di saccarosio con aggiunta di estratto ricavato da frutti, semi anche tostati, cortecce e bucce, radici, foglie o altre parti della pianta nominata. Nella preparazione di questi prodotti è consentita l’aggiunta di glucosio, di acido citrico o tartarico, e di alcune sostanze coloranti.
Nella tecnica saccarifera con il nome di s. si indicano spesso le soluzioni zuccherine concentrate, ma non sature, in circolo nelle varie fasi della lavorazione (s. di raffineria ecc.).