selce Roccia sedimentaria silicea, estremamente dura, compatta e molto tenace, a grana finissima, composta quasi esclusivamente di quarzo microcristallino e calcedonio. Può assumere diverse colorazioni (giallo chiaro, rosso-bruno, nero), presenta una frattura concoide e si rinviene normalmente, sotto forma di strati o come noduli e lenti, all’interno di rocce carbonatiche. Le s. stratificate, denominate in vari modi (radiolariti, diaspri, ftaniti, spongoliti, novaculiti ecc.), sono essenzialmente di origine biogenica e devono la loro formazione all’accumulo dei gusci silicei di organismi come i Radiolari, le Spugne silicee e le Diatomee. Le s. nodulari, invece, sembra che abbiano un’origine diagenetica e si formerebbero a seguito di processi di silicizzazione all’interno di rocce carbonatiche. Sebbene l’origine della s. sia essenzialmente biogenica, la precipitazione inorganica della silice si verifica in natura dove vi sono forti fluttuazioni del pH, in prossimità di geyser e sorgenti termali e in corrispondenza dei condotti dei vulcani sottomarini delle dorsali oceaniche. Si tratta tuttavia di depositi quantitativamente insignificanti che hanno scarsa importanza da un punto di vista geologico. Tra i vari tipi di s. sono da ricordare la s. piromaca, varietà di calcedonio, e la s. molare, a struttura vacuolare o cavernosa, costituita da quarzo e calcedonio, originatasi per dissoluzione di rocce calcaree di ambiente lacustre. Tipiche sono le s. molari nel Bacino di Parigi, di età oligocenica. Selciato Tipo di pavimentazione di strade e piazze, cortili ecc. costituito da s. e, per estensione, il pavimento di strade e piazze formato da blocchi, ciottoli o lastre di qualsiasi pietra (➔ pavimentazione).