Attore, autore e regista (Roma 1886 - ivi 1973); figlio di un magistrato, studiò diritto all'univ. di Roma, frequentando contemporaneamente la scuola di recitazione diretta da V. Marini. Nel 1909 esordì sulle scene con E. Novelli, nel 1912 fece parte della compagnia del Teatro a sezioni Quattro Fontane con C. Dondini; poi con V. Talli (1912-23) e con D. Niccodemi (1924-26), e infine capocomico. Ingegno poliedrico, attore colto e sottile, di un umorismo penetrante, ha anche creato, con lo pseudonimo Sto, una maschera, il Signor Bonaventura, per il divertimento dei bimbi, sul Corriere dei Piccoli e a teatro, dove egli stesso ha ideato le fantasiose messinscene delle sue favole. Ottimo attore cinematografico, soprattutto come caratterista nella commedia (La segretaria privata, 1931; O la borsa o la vita, 1933; Seconda B, 1934), diresse anche, con minor fortuna, Cenerentola e il Signor Bonaventura (1942) e Gian Burrasca (1943). Disegnatore dall'elegantissimo tratto di gusto déco (nella grafica pubblicitaria e nella moda come nell'illustrazione di libri per ragazzi) ed estroso narratore in prosa e in versi, scrisse e illustrò, con lo pseudonimo citato, varî libri di favole (Storie di cantastorie, 1920; I cavoli a merenda, 1920; ecc.). n La moglie, Rosetta Cavallari (Milano 1902 - Roma 1960), spigliata attrice, recitò sempre a fianco del marito, e fu poi estrosa scenografa e costumista.