smeriglio Minerale, varietà granulare compatta di corindone, bruna per ossido di ferro (magnetite o ematite). Polverizzato, si usa come abrasivo nell’operazione di finitura superficiale detta smerigliatura. Si trova principalmente nell’isola di Nasso e in Anatolia. Lo s. estratto dai giacimenti si presenta in frammenti di varia grandezza che sono sottoposti a frantumazione e polverizzazione; la polvere ottenuta viene vagliata in granuli di diversa grandezza, che si distinguono commercialmente con numeri (riferiti al numero delle maglie del setaccio usato per la vagliatura).
Nella smerigliatura lo s. può essere usato sotto forma di polvere convogliata da un liquido e messa in azione da apposite macchine (per es., lappatrici) oppure può essere incollato su carta, panno, tela o cuoio, per formare le tele smeriglio, oppure impastato con quarzo, feldspato e materiale cementante, e foggiato sotto forma di dischi, cotti ad alta temperatura per cementare i granuli (➔ mola). La smerigliatura può anche essere eseguita con macchine apposite (smerigliatrici) nelle quali le polveri abrasive sono sostenute da un supporto solido, non rigido, che può avere forma di nastro, di disco, di ruota lamellare ecc.
Nell’industria tessile, la smerigliatura è un’operazione di rifinitura compiuta sulle stoffe allo scopo di dotarle di una mano morbida e brillante.
La smiridosi è una pneumoconiosi provocata dalla polvere di smeriglio.