Tessuto liscio o operato, di piccola altezza, comunemente di seta o di cotone, con larghezza che raramente oltrepassa quella di una mano, usato per guarnizioni, orlature, legature. N. adesivo Striscia di materiale flessibile (carta, tessuto, materia plastica), avvolta in rotoli, con spessore variabile (per lo più da 0,01 a 0,1 mm), larga da pochi mm a parecchi cm, con una faccia cosparsa di sostanza adesiva. Gli adesivi usati sono del tipo a pressione, per lo più a base di gomma depolimerizzata, di gomma sintetica (specie copolimeri del butadiene e poliisobutilene), di polimeri acrilici, metacrilici, vinilici. A volte nella preparazione dell’adesivo si aggiungono ai polimeri diversi altri componenti (plastificanti, antiossidanti, filler ecc.). L’applicazione della massa adesiva al supporto si può fare per calandratura oppure per spalmatura con rulli. I più comuni n. adesivi sono: i cerotti, con supporto di tessuto per usi sanitari; i n. isolanti, per isolamento elettrico; lo scotch, con supporto in cellofan per usi di cancelleria e imballaggio; i n. di PVC rigido, per uso di imballaggio; i n. di PTFE (politetrafluoroetilene), resistenti ad alte e basse temperature e a quasi tutti gli agenti chimici; i n. di poliuretani espansi dello spessore di qualche millimetro, con adesivo a pressione protetto da foglio finissimo che si stacca all’atto dell’uso (interliner) per rendere stagne porte, vetrate e simili; i n. a doppio adesivo, con entrambe le facce spalmate di adesivo e protette da interliner, usati per incollare tra loro superfici di legno, metallo ecc.; i n. rinforzati con fibre, n. di tessuto o resina polivinilica con annegati, tra supporto e adesivo, fili longitudinali di elevata resistenza meccanica, usati per imballaggio in luogo della reggetta metallica; i n. metallici, generalmente con supporto di alluminio, usati per schermature in elettrotecnica o per sigillatura stagna di recipienti. N. isolante Tessuto di lino, cotone, canapa ecc., o laminato plastico, tagliato a forma di nastro, essiccato e verniciato, usato, come materiale isolante, per ricoprire fili elettrici scoperti, piccole giunzioni ecc., e anche avvolgimenti di macchine elettriche; spesso la vernice usata è anche impregnata di sostanze collanti così da favorire l’adesione all’elemento da isolare. L’altezza varia secondo l’uso; lo spessore è in generale di 0,3-0,4 mm; la rigidità dielettrica può giungere fino a 3 kV/cm. N. magnetico N. usato nei registratori magnetici, costituito da un supporto di acetato di cellulosa, cloruro di polivinile, tereftalato di polietilene ecc., dello spessore di 0,01-0,1 mm, nel quale è incorporato materiale magnetizzabile.
Il materiale magnetico è costituito da ossido ferrico, con preferenza per quello a struttura aghiforme, o biossido di cromo; nei n. a ossidi misti, o al FeCr, lo strato magnetico è costituito da opportune mescolanze di ossidi di ferro e di cromo. All’ossido magnetico si aggiungono di solito vari additivi: agenti antistatici (nerofumo o prodotti organici), disperdenti (naftenati di zinco, ligninsolfonati ecc.), adesivi (a base di polimeri: cloruro e acetato di vinile, cloruro di vinilidene-acrilonitrile, o di polimeri ed elastomeri), stabilizzanti, lubrificanti, plastificanti. I vari componenti vengono dispersi in un solvente o in una miscela di solvente e diluente; il tutto viene omogeneizzato e filtrato per eliminare eventuali particelle agglomerate e distribuito su un supporto con sistemi per immersione, per spalmatura, per estrusione ecc. Appena distribuito il rivestimento, si procede all’orientazione delle particelle magnetiche facendo passare il n. attraverso un campo magnetico sufficientemente intenso, e poi si procede all’essiccazione. Segue un trattamento di finitura superficiale per ottenere una superficie perfettamente liscia, e ciò si ottiene passando il n. fra rulli caldi, o per abrasione. In commercio si distinguono diversi tipi di n. magnetici, a seconda dell’impiego: per registratori a bassa frequenza (in particolare, sonori), per registratori ad alta frequenza (in particolare, videoregistratori), per elaboratori elettronici, per usi speciali.
N. metallico Prodotto metallurgico ottenuto per laminazione, a caldo o a freddo e successiva ricottura: le dimensioni per i laminati a caldo variano da 10 mm di larghezza e 1 mm di spessore, a 500 mm di larghezza e 6 mm di spessore; per il laminato a freddo, destinato all’imbutitura, le dimensioni variano da 0,5 a 6 mm di spessore, e da 150 a 1800 mm di larghezza. Il n. metallico trova applicazioni in diversi campi dell’industria.