sociologia
Studiare i meccanismi della vita sociale
La sociologia come scienza della società nasce in Francia all’inizio dell’Ottocento, allo scopo di descrivere, interpretare e comprendere i fenomeni sociali e i meccanismi che governano il funzionamento della società. La riflessione sulle caratteristiche e sul mutamento delle società umane è assai antica, e si può ritrovare nella filosofia, nel pensiero politico, nelle dottrine economiche e giuridiche. Con queste discipline la sociologia conserva stretti legami, ma si è resa sempre più autonoma, sviluppando nel tempo strumenti e tecniche di indagine specifici
Fu il francese Auguste Comte a coniare il termine sociologia, che comparve per la prima volta nel suo Corso di filosofia positiva pubblicato nel 1839 (positivismo). Con questo nome ibrido per metà latino (socius «compagno, unito in sodalizio») e per metà greco (logos «tema, argomento di studio»), Comte voleva indicare il progetto di una nuova scienza della società di cui andava delineando le caratteristiche. Egli intendeva chiamare la sua creatura fisica sociale e inizialmente usò questa definizione.
Nata e sviluppata in Francia nel periodo postrivoluzionario, la sociologia è la logica conseguenza del progetto razionalista degli illuministi di sostituire in ogni ambito la religione con la scienza. Il suo fine è quello di individuare i meccanismi del funzionamento sociale per aiutare gli individui a organizzare liberamente la propria vita.
La missione primaria della sociologia è quella infatti di analizzare la società «per conoscere, per prevedere, per provvedere» (Comte).
La sociologia sviluppata dal sociologo francese Émile Durkheim tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, per esempio era strettamente legata al progetto di riforma sociale varato dalla Terza Repubblica in Francia, fondato sulla modernizzazione del sistema scolastico e sulla costituzione di una morale laica.
In Germania la sociologia, che ebbe come suo massimo esponente Max Weber, si sviluppò all’inizio del Novecento in stretta connessione con il ruolo svolto dall’Associazione per la politica sociale che riuniva economisti, storici, sociologi e uomini politici in grado di esercitare una grande influenza sugli orientamenti della politica economica e sociale voluta da Ottone di Bismarck.
Negli Stati Uniti la sociologia si affermò tra il 1915 e il 1935 con lo sviluppo della Scuola di Chicago, strettamente legata anche in questo caso all’analisi dei problemi sociali della città: urbanizzazione massiccia, forte immigrazione, crescita della delinquenza e della povertà.
La sociologia si propone di studiare gli individui inseriti nelle collettività: classi sociali, gruppi di età, organizzazioni, relazioni interindividuali e relazioni con le istituzioni.
La questione centrale fin dalle sue origini è se si debba considerare la società come una realtà indipendente dai membri che la compongono, o invece la si debba concepire come un semplice aggregato di individui il cui funzionamento può essere compreso solo sulla base dell’analisi del comportamento dei singoli.
Questa diversa concezione nel tempo ha dato luogo a due scuole divergenti. Secondo la prima, la società è un agente esterno che condiziona la vita dei singoli individui: i fenomeni sociali devono quindi essere studiati come ‘cose’ senza far riferimento a motivazioni individuali. Questo approccio, inaugurato da Durkheim, privilegia l’analisi delle leggi che governano il funzionamento della società, del contesto e delle strutture sociali che condizionano il comportamento degli individui. Per contro, secondo l’orientamento dell’individualismo metodologico, fondato da Max Weber, la sociologia esiste in funzione delle azioni di uno o più individui. Viene così privilegiata l’azione sociale, cioè l’attività umana orientata rispetto a un altro individuo, e la comprensione delle motivazioni del comportamento del singolo diventa inseparabile dalla spiegazione dei fenomeni sociali.
Tuttavia, la contrapposizione tra i due approcci nel tempo è andata sfumando, e la maggior parte dei sociologi prende in considerazione nelle analisi sia le strutture sociali, sia il ruolo degli attori sociali stessi.
Lo studio della società appare fin dai suoi primordi strettamente connesso a questioni economiche, storiche, filosofiche da cui deriva e con cui si integra. Ogni questione sociale si colloca, infatti, in un determinato momento della storia, in un dato luogo geografico-ambientale, in un preciso contesto politico, in una congiuntura economica, in uno scenario cultural-filosofico, mitico e religioso che non possono essere trascurati. La sociologia ha quindi stretti rapporti con le discipline che studiano i vari aspetti della dimensione sociale dell’esistenza umana: dall’antropologia culturale, all’economia, alla storia, alla politica. Nell’ambito della sociologia si è così sviluppata nel corso del tempo una varietà di specializzazioni. È infatti possibile fare la sociologia di pressoché qualsiasi fenomeno in cui siano coinvolti esseri umani. Abbiamo così, solo per fare qualche esempio, la sociologia economica, che studia i modi di integrazione delle attività economiche nelle strutture della società; la sociologia politica, che studia i legami tra la politica e altre sfere della vita sociale (la struttura della disuguaglianza, l’economia, la religione, la cultura, e così via); la sociologia del diritto, che studia in quale modo norme e leggi vengano prodotte, rispettate o violate e fatte valere.
La sociologia è una scienza empirica che affianca alla riflessione teorica l’analisi concreta di un dato fenomeno o problema sociale allo scopo di mettere in luce gli elementi che lo hanno determinato, le forme in cui si manifesta, gli effetti che può produrre.
Le questioni studiate dalla sociologia sono complicate dalla presenza simultanea di moltissime incognite, dato che il comportamento dell’individuo non è costante e prevedibile come una reazione chimica o fisica, ma varia in funzione del sesso, dell’età, dell’ambiente culturale di provenienza, delle condizioni materiali, dell’orientamento religioso, politico e ideologico. Inoltre, a differenza del chimico o del fisico, chi conduce un’indagine sociologica – essendo parte della società stessa, con un determinato bagaglio culturale, una personalità e una ideologia – corre il rischio di essere meno distaccato e neutrale dei suoi colleghi delle scienze esatte. Sono i procedimenti usati nella ricerca che devono dare garanzie di oggettività. In qualche modo si può dire che la verità sociologica risiede nel metodo con cui la ricerca viene affrontata e svolta.
La ricerca sociologia si articola in varie fasi. La prima è la cosiddetta ricerca di sfondo, che tende a mettere in rilievo i diversi aspetti di un fenomeno da studiare. Supponiamo che un sociologo sia interessato allo studio della diffusione della droga in una grande città. Egli raccoglierà innanzitutto informazioni generali che gli consentano di formarsi un primo quadro del fenomeno: le zone dove è più diffusa, il numero, il sesso, l’età, la provenienza sociale delle persone coinvolte. Dovrà fare inoltre un inventario delle possibili ragioni da cui nasce la dipendenza: problemi familiari, insoddisfazione nel lavoro, frustrazioni affettive e via dicendo. Si elabora poi un’ipotesi (per esempio, i soggetti più a rischio sono i giovani disoccupati frustrati dall’impossibilità di accedere al benessere sociale) da verificare con la ricerca sul campo. A questo punto occorre formulare un indicatore che permetta di misurare il fenomeno da studiare. Supponiamo ancora che il ricercatore voglia analizzare il fenomeno della disaffezione scolastica: come indicatori verranno usati il numero delle assenze, i voti ottenuti, la partecipazione ai laboratori, l’analisi dei temi e così via.
Un passo importante è la scelta della tecnica di raccolta dei dati più opportuna. La più tipica è la tecnica dell’intervista, in particolare l’intervista con questionario. Esistono diversi tipi di interviste e queste si differenziano a seconda della maggiore o minore libertà che offrono alle risposte dell’interlocutore. Dall’intervista libera non strutturata da un lato a quella codificata con risposte chiuse ci sono molte varianti intermedie.