solidificazione In fisica, il passaggio di un liquido allo stato solido, e anche il modo e il procedimento con cui questo passaggio si determina.
La s. avviene a una determinata temperatura, diversa da sostanza a sostanza, detta temperatura (o punto) di s., uguale alla temperatura alla quale avviene il passaggio inverso, cioè la fusione. Raggiunta la temperatura di s., perché il fenomeno si sviluppi occorre sottrarre calore al corpo: la quantità di calore che occorre sottrargli per ogni unità di massa ha il nome di calore (latente) di s. ed è uguale a quella che si deve viceversa somministrare nella fusione. Tale sottrazione di calore non produce alcuna diminuzione di temperatura, da cui l’antica qualifica di latente. La s. è accompagnata per alcune sostanze (ghisa, acqua, bismuto) da dilatazione; per la maggior parte invece da contrazione. La temperatura di s. dipende, in misura però molto piccola, dalla pressione. La temperatura di s. alla quale generalmente ci si riferisce è quella corrispondente alla pressione atmosferica normale. Sul punto di s. influisce, nel senso di abbassarlo, la presenza di sostanze disciolte nel liquido (l’acqua pura solidifica a 0 °C, mentre quella di mare solidifica a circa −2,5 °C). Abbassamento del punto di s. si ha anche quando il liquido perfettamente puro venga tenuto in assoluta quiete, come nel caso della soprafusione (➔ sopraebollizione).