matematica Operazione (anche denominata integrazione finita) mediante la quale si passa da una funzione data f(x) a una funzione F(x), somma della f(x), tale che la differenza finita ΔF della funzione F(x) sia f(x), ossia F(x+1)−F(x)=f(x). La s. è perciò l’operazione inversa del passaggio da una funzione alla sua differenza finita; si può allora parlare di un calcolo inverso delle differenze e usare il simbolo F(x)=Δ−1f(x). L’operazione di s. presenta analogie con l’integrazione, operazione inversa della derivazione (intesa come operazione di passaggio alla ‘differenza infinitesima’ o differenziale): donde il nome di integrazione finita. Come nel caso dell’integrazione, la funzione F(x) risultato della s. è definita a meno di una costante additiva arbitraria che anzi, più generalmente, può essere sostituita da una funzione H(x) tale che H(x+1) risulti uguale a H(x), ossia da una funzione periodica con periodo uguale al numero uno. medicina In neurofisiologia, la capacità che hanno più stimoli subliminali di attivare un neurone comportandosi allo stesso modo di uno stimolo unico di intensità pari a quella della loro somma algebrica, se confluiscono sul neurone contemporaneamente da più afferenze (s. spaziale) o se lo raggiungono attraverso una sola sinapsi, in rapida successione (s. temporale).