Subiaco Comune della prov. di Roma (63,4 km2 con 9321 ab. nel 2008, detti Sublacensi). Il centro è situato a 408 m s.l.m. su un colle alla destra dell’Aniene, alle falde del Monte Calvo.
Il paese ha conservato aspetto tipicamente medievale, con strade strette, a forti pendenze, talora trasformate in scale, case con scala esterna e bei portali. Cartiera; fabbriche di occhiali. Artigianato (legno, ferro, terrecotte). Sviluppato il turismo.
S. (Sublaqueum «sotto i laghi») ebbe origine nell’età di Nerone, il quale, sbarrando il corso dell’Aniene, aveva creato tre laghetti artificiali, edificando a specchio delle acque una grandiosa villa di cui restano suggestive rovine (tra cui il cosiddetto efebo di S.). Pare che il centro antico si sia sviluppato da un villaggio fondato dagli schiavi che lavoravano alla costruzione della villa, posto a valle dei laghi (da cui il nome). Il centro medievale, sviluppatosi, in seguito alla formazione dei cenobi benedettini, nei pressi del monastero di S. Scolastica, divenne presto città (11° sec.) retta da un vicecomes, finché nel 1193 ricevette l’autonomia. Rimase però a lungo sotto il preponderante controllo degli abati della vicina abbazia. Durante la Seconda guerra mondiale, la cittadina subì gravi danni a causa dei bombardamenti.
Abbazia di S. A S., alla fine del 5° sec., si ritirò in eremitaggio s. Benedetto, nel Sacro Speco, nucleo del posteriore monastero di S. Benedetto. Qui dettò le regole fondamentali dell’ordine benedettino, dividendo i fratelli in 12 chiostri: il monastero di S. Scolastica è l’unico superstite. Dopo alterne fortune, l’abbazia fu dichiarata nel 1873 monumento nazionale.
Unico resto, nel monastero di S. Scolastica, delle costruzioni dell’11° sec. è il campanile a trifore (1053), forse il primo esempio, nell’Italia centrale, di torre campanaria di tipo lombardo. Gli edifici conventuali comprendono tre chiostri: uno rinascimentale, uno gotico e uno cosmatesco iniziato da Jacopo di Lorenzo e terminato (1227-43) da Cosma e dai suoi figli Luca e Iacopo. La chiesa originaria, rifatta in forme gotico-cistercensi, fu completamente ristrutturata da G. Quarenghi (1777). Il convento del Sacro Speco è un complesso di edifici di varie epoche addossati e in parte scavati nella roccia. La chiesa superiore (14° sec.), preceduta da tre corridoi con affreschi di scuola umbra del 15° sec., ha all’interno un pergamo del 13° sec. e affreschi in parte di scuola senese del tardo 14° sec., in parte di scuola umbro-marchigiana del 15° secolo. La chiesa inferiore, a più ripiani ricavati nella roccia, è rivestita di affreschi con storie di s. Benedetto (i più interessanti sono dell’inizio del 13° sec.); vi si trova la grotta di s. Benedetto, con la statua del santo di A. Raggi; al di sopra di questa è la cappella di S. Gregorio con il ritratto di s. Francesco, prima sua immagine, dipinta probabilmente mentre il santo era ancora in vita. Un’altra cappella è affrescata con storie della Vita di Maria (scuola senese del 14° sec.).