Applicazione allo studio delle società umane dei principi darwiniani della lotta per l'esistenza e della selezione naturale, diffusa nella seconda metà dell'Ottocento a opera dei pensatori positivisti, in particolare H. Spencer. La locuzione è rimasta nell'uso corrente soprattutto con significato polemico per indicare teorie razziste; alcune tesi del d. sono però state riprese dalla sociobiologia novecentesca ...
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(Alessandra La Marca)
Naturalista inglese (Shrewsbury, Shropshire, 1809 - Downe, Londra, 1882). Nipote di E. Darwin, filosofo, medico e naturalista. Dopo un viaggio di cinque anni intorno al mondo, formulò [...] ', una lettura semplificata della teoria di D. che si voleva applicare meccanicamente alle complesse società umane. Il darwinismosociale fu utilizzato, a fini politici, in chiave razzista da chi, come i nazisti, voleva esaltare il diritto di una ...
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Stati Uniti d’America Stato federale dell’America Settentrionale, il cui territorio è suddiviso tra 50 Stati membri e il Distretto di Colombia, nel quale sorge la capitale Washington. La continuità territoriale [...] motivo centrale di un inedito, aspro verismo. Diverso, almeno in parte, è invece il caso di S. Crane, che dal darwinismosociale del romanzo breve Maggie: a girl of the streets (1893), ambientato nella Bowery di New York, passerà a un romanzo sulla ...
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Filosofo (Derby 1820 - Brighton 1903); prima ingegnere ferroviario, poi (1848) viceredattore dell'Economist, pubblicò nel 1850 la sua prima opera, la Social statics, cui seguirono varî saggi, alcuni pubblicati [...] sempre legate all'idea base dell'evoluzione trasposta all'ambito del sociale, in specie la distinzione tra società "militare", tipica di e sulla sociologia americana, in particolare sul darwinismosociale (derivato da un'estensione analogica dell'idea ...
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Filosofia
La c. nella filosofia antica e medievale
La c. nella filosofia antica è concepita come un processo le cui modalità vengono diversamente interpretate: secondo la concezione di Pitagora, ripresa [...] evoluzionistica, dove il ricorso alle categorie biologiche evoluzionistiche introdotte da C. Darwin non si riduce, come spesso in passato (per es., nel darwinismosociale), a una loro estensione metaforica, quando non metafisica, ad ambiti estranei ...
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Economista e sociologo statunitense (Walders, Wisconsin, 1857 - Menlo Park, California, 1929), di origine norvegese. Seguace di Spencer, si propose, nelle sue molte opere, di analizzare da vari punti di [...] dei classici, pur non aderendo né alle tesi della scuola storica, né all'impostazione marxiana e mantenendosi comunque estraneo a quel darwinismosociale che nell'interpretazione decisamente conservatrice di Spencer (meccanica estensione ai fenomeni ...
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Scrittore e giornalista statunitense (Chicago 1870 - San Francisco 1902). Studiò a Parigi, dove assorbì la lezione di É. Zola, quindi all'University of California. Dal 1895 fu corrispondente del San Francisco [...] celebre McTeague: a story of San Francisco (1900), dove il tema della degradazione umana è svolto secondo i principî del darwinismosociale. Della programmata trilogia Wheat (detta Epica del grano), N. ultimò The octopus (1901) e The pit (post., 1903 ...
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Per secoli l'ostilità antiebraica non ebbe bisogno di etichette. In una società come quella cristiana, in cui le minoranze ebraiche vivevano nettamente separate dalla maggioranza e in cui le formulazioni [...] luogo quelli delle scienze, in particolare l'antropologia e l'eugenetica, che trovarono un punto di riferimento nel darwinismosociale e nella sua enfasi sull'ereditarietà e la sopravvivenza del più forte, ma anche il diffuso spiritualismo divulgato ...
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Per b. s'intende, soprattutto a partire dalla elaborazione che ne ha proposto M. Foucault, un'implicazione diretta e immediata tra la dimensione della politica e quella della vita intesa nella sua caratterizzazione [...] A. Comte nel suo Système de politique positive (1851-1854) usa il neologismo biocrazia - e poi implicito in tutto il darwinismosociale di impronta spenceriana, il nodo tra politica e vita è al centro della filosofia di F.W. Nietzsche. Assumere, come ...
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Nazione
Emilio Gentile
(XXIV, p. 470)
Un mondo di nazioni
Durante il 20° secolo, la n., lo Stato nazionale e il nazionalismo, creazioni della civiltà europea, sono divenuti un fenomeno universale. Infatti, [...] ., anche quando rimaneva associato con ideali democratici e liberali, era tuttavia mescolato ai miti del razzismo, del darwinismosociale, del militarismo, della missione civilizzatrice, e si compendiava nella visione del mondo come campo di perpetua ...
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darwinismo
〈-vi-〉 (o darvinismo) s. m. – 1. La teoria dell’evoluzione elaborata dal naturalista ingl. Charles R. Darwin 〈dàauin〉 (1809-1882), secondo la quale le specie più complesse e differenziate (incluso l’uomo) derivano da altre più semplici...
vita
s. f. [lat. vīta, affine a vivĕre «vivere»]. – 1. In senso ampio, proprietà o condizione di sistemi materiali (i sistemi viventi, dagli organismi unicellulari a quelli pluricellulari più evoluti) caratterizzati da un alto grado di organizzazione...