tenuta Nella tecnica, la proprietà, posseduta da una giunzione o da un accoppiamento fra due corpi nei quali è comunque presente un fluido in pressione, di impedire la fuoriuscita del fluido nelle diverse condizioni di esercizio. Con lo stesso termine si indica anche, per estensione, ogni dispositivo atto allo scopo. I dispositivi, o organi, di t. sono di natura diversissima secondo le condizioni e le esigenze d’impiego; in linea di massima, utilizzano materiali aventi una opportuna deformabilità, tale da garantire una perfetta aderenza con le superfici a contatto. Un impiego di particolare importanza si ha nei giunti per tubazioni d’acqua, gas, vapore ecc.; secondo il tipo di giunto impiegato, secondo la pressione di esercizio e il materiale di cui sono costituiti i tubi, si adoperano come organi di t.: carta o canapa o corda catramata, canapa imbevuta di malta di cemento, anelli di gomma o di cuoio, colate di asfalto o di piombo, nastro di piombo ribattuto a freddo ecc. (➔ giunto).
Nelle costruzioni idrauliche, diaframma di t., opera di impermeabilizzazione di un terreno di fondazione consistente in una parete di calcestruzzo (armato o no, e con eventuale aggiunta di speciali additivi quali bentonite ecc.) spinta a conveniente profondità per arrestare il moto delle acque filtranti del sottosuolo. I diaframmi di t. sono impiegati soprattutto nella costruzione di laghi artificiali lungo il perimetro di fondazione della diga di sbarramento e anche in casi particolari per il prosciugamento di un terreno invaso dall’acqua in cui si debbano eseguire opere di fondazione profonde.