Terzo Mondo Denominazione entrata nel linguaggio delle relazioni internazionali alla vigilia della conferenza di Bandung del 1955, per indicare i paesi dell’Asia, Africa e America Latina, appena usciti dalla soggezione coloniale oppure in lotta per il conseguimento dell’indipendenza. Tale espressione è rimasta nell’uso per designare i paesi caratterizzati da un basso prodotto interno lordo pro capite, da una elevata crescita demografica e da una struttura produttiva fortemente dipendente dall’importazione di capitali e tecnologie dai paesi industrializzati; sono preferibilmente detti paesi in via di sviluppo. Per terzomondismo si intende l’atteggiamento favorevole ai paesi del T., che può manifestarsi sotto forma di solidarietà politica, di sostegno economico, di accentuato interesse culturale ecc. In particolare, con questo termine si è indicato negli anni 1960 e 1970 un orientamento politico, sviluppatosi soprattutto nell’ambito della nuova sinistra, di sostegno alle lotte di liberazione dal dominio coloniale o neocoloniale, ai movimenti rivoluzionari operanti nei paesi del T. e ad alcuni Stati come Cuba e la Cina.