Uomo politico e generale ateniese (n. 445 circa - m. 388). Democratico e fautore dell'espansione ateniese, era trierarco (411) a Samo quando ad Atene si insediò il governo oligarchico dei Quattrocento. Nonostante questo, si rifiutò di fare vela contro la sua patria e continuò invece la lotta contro Sparta, che affrontò in varie battaglie. Dopo la vittoria finale di Sparta e l'instaurazione ad Atene del regime estremista dei Trenta tiranni (404) si recò in esilio a Tebe. L'anno dopo, a capo dei democratici, occupò la fortezza di File e il Pireo (403), rovesciò i nemici e partecipò alla restaurazione della democrazia, promuovendo l'alleanza con la Lega beotica contro Sparta (395) e la riconquista dell'impero navale ateniese.
Di famiglia facoltosa, figlio di Lico del demo di Stiria, si trovava, in qualità di trierarco, a Samo quando ad Atene avvenne il rivolgimento in senso oligarchico. Creato stratego, con Trasillo e altri, dai democratici, impedì che la flotta muovesse contro Atene, poi partecipò alle battaglie di Cinossema e di Abido e, riunitosi a lui Teramene, alla battaglia di Cizico sotto gli ordini di Alcibiade (410). Ricuperò poi le isole di Taso e Abdera che si erano ribellate, e prese parte, come trierarco, alla battaglia navale delle Arginuse (406); nel processo che seguì alla battaglia, si astenne da ogni accusa contro gli strateghi. Quando ad Atene s'insediarono i Trenta, e fra questi prevalse la tendenza estremista di Crizia, T. si rifugiò a Tebe, donde (403) mosse a occupare il castello di File e poi il Pireo, di cui s'impadronì dopo aver battuto i Trenta e i loro seguaci in uno scontro dove Crizia cadde combattendo. Gli Spartani allora intervennero contro di lui, ma le discordie tra i loro comandanti condussero presto a una pacificazione tra gli Ateniesi delle varie tendenze e all'evacuazione spartana dell'Attica. T. con i fuorusciti rientrò ad Atene (403). Fu restaurata la democrazia, nella quale T. con Anito fu uno degli uomini di stato più influenti. Iniziatosi il conflitto tra Sparta e la lega beotica, T. stesso propose e fece votare al popolo l'alleanza con i Beoti, sì che può considerarsi uno degli autori principali della cosiddetta guerra corinzia; comandò il contingente ateniese nella battaglia presso il fiume Nemea. In seguito T., stratego (389-88), attese alla ricostituzione dell'impero marittimo ateniese; ricuperò Taso, Samotracia, il Chersoneso, Bisanzio e Calcedonia, rinsaldò il predominio ateniese in Lesbo, ricuperò Alicarnasso e avanzò fin presso l'Eurimedonte. Morì in una sorpresa notturna nel suo campo, fatta dagli Aspendi.