verde fisica Colore dello spettro della luce visibile (con rosso, arancio, giallo azzurro, indaco, violetto), corrispondente alla regione di lunghezze d’onda comprese approssimativamente tra 5700 e 4800 Å: è uno dei tre colori secondari (insieme con l’arancio e il viola), e può essere ottenuto (come avviene, per es., nella pittura a tempera) dalla sintesi sottrattiva di giallo e blu. chimica I principali coloranti v. sono: il v. di Brema (o di Brunswick), carbonato rameico, CuCO3; v. di cobalto, o v. di Rinman, pigmento costituito di zincato di cobalto, che si ottiene riscaldando ossido di zinco con nitrato o solfato di cobalto, o calcinando con carbonato il prodotto ottenuto dalla precipitazione di una miscela di solfato di zinco e di cobalto; v. di cromo, lo stesso che sesquiossido di cromo (➔ cromo); v. di cromo misto, pigmento che si ottiene per miscelazione del giallo di cromo con blu di Prussia; v. di Guignet, ossido di cromo idrato, di formula Cr2O3 • 2H2O, che si ottiene fondendo una miscela di bicromato sodico o potassico e acido borico; è una polvere leggera, amorfa, dotata di un colore v. brillante molto stabile alla luce e all’aria, nonché inattaccabile dagli alcali e dagli acidi, impiegato come pigmento per colori ad acqua e a olio, nella stampa dei tessuti, della carta da parati, anche mescolato con altri colori (bianchi o gialli) quali il solfato di bario o il giallo di zinco per dare varie gradazioni di verde; v. di Scheele, arsenito rameico, CuHAsO3,; v. di Schweinfurt o di Parigi, acetoarsenito rameico 3CuAs2O4 • Cu(CH3COO)2, polvere v. smeraldo assai tossica, usata come insetticida e come agente conservante del legno; a causa della sua tossicità, il suo impiego come pigmento è assai limitato (per es., si usa per vernici sottomarine); v. di zinco, pigmento ottenuto per miscelazione del giallo di zinco con blu di Prussia. geologia Rocce di color v. suscettibili di essere pulimentate e adoperate come materiale decorativo sono il v. antico, breccia poligenica, costituita da frammenti di rocce serpentinose e calcaree, usata già dagli antichi Romani; il v. della Roia, argilloscisto con scistosità poco evidente, che si estrae a San Dalmazzo di Tenda, nella valle del fiume Roia (in territorio francese); il v. del Bracco (o di Mattarana), gabbro saussuritizzato con smaragdite, che si trova in Liguria; il v. di Polcevera, di Prato, di Rochemolles, di Susa, di Varallo, oficalci che si cavano rispettivamente a Pietra Lavezzara presso Campomorone, sul Monte Ferrato presso Prato, a Foresto e a Rochemolles presso Susa, nella zona di Varallo. storia Appartenente a una fazione, a un partito, a un gruppo, a una categoria che ha per insegna il verde. In particolare, i Verdi furono una fazione di aurighi che correvano nel circo, nella Roma imperiale e a Bisanzio, detti con parola greca Prasini (➔) e una fazione aretina, sorta nel 1307, capeggiata dai Della Faggiuola in antagonismo ai Secchi, guidata dai Tarlati.
Nel linguaggio politico e giornalistico, il termine v. è usato in riferimento a gruppi e movimenti che si propongono, come programma fondamentale, la difesa dell’ambiente e dell’equilibrio naturale, al fine di salvaguardare le condizioni di vita umana, della fauna e della flora. Federazione dei V. Formazione politica nata nel 1986 con il nome di Federazione delle liste v., mutato nel 1990. Espressione dei movimenti ecologisti e pacifisti sviluppatisi negli anni 1970, si è presentata per la prima volta alle elezioni politiche nel 1987, ottenendo il 2,6% dei voti. Nel 1995 è entrata a far parte dell’Ulivo e ha partecipato ai governi di centro-sinistra (1996-2001). Nell’ambito dell’Unione (2005), ha partecipato al governo Prodi (2006-08). Alle elezioni politiche dell’aprile 2008 si è presentata con il Partito dei comunisti italiani e il Partito della rifondazione comunista nella coalizione Sinistra Arcobaleno, senza riuscire a ottenere alcun seggio parlamentare.