Persona offesa dal reato, titolare del bene protetto dalla singola fattispecie incriminatrice. Tale nozione fa riferimento al soggetto passivo, ovvero alla persona sulla quale ricade materialmente l’attività penalmente rilevante.
Lo studio del soggetto passivo del reato costituisce il nucleo della vittimologia, branca della criminologia che indaga sulle reazioni e sugli atteggiamenti della vittima di reato, nonché sull’interrelazione tra questa e il soggetto agente.
Di recente si ricorre alla categoria dei reati senza soggetto passivo o senza vittima per indicare fattispecie incriminatrici rispetto alle quali non è agevole individuare l’offesa a un bene giuridico (es. sentimento del pudore nei delitti contro la moralità pubblica).
La persona offesa, che resta tale per tutta la durata del procedimento penale (dalla fase delle indagini al giudizio di Cassazione), non riveste il ruolo di “parte processuale” bensì solo di “soggetto processuale” a cui il codice di rito attribuisce poteri di “impulso” e/o di “controllo” dell’operato del pubblico ministero e del giudice.