Wittenberg Città della Germania (50.408 ab. nel 2008), nel Land di Sassonia-Anhalt, situata sulla destra dell’Elba. Porto fluviale e importante centro industriale (settori chimico, siderurgico, meccanico, tessile e alimentare).
Ricordata dal 1180, sotto il duca Alberto I di Sassonia (m. 1260) divenne la sede dei duchi di Sassonia-W. (dal 1335 principi elettori). Nel 1293, il duca Alberto II le concesse i privilegi municipali. Con l’estinzione degli Ascani (1422) W. passò, con la Sassonia elettorale, ai Wettin, divenendo dal 1485 la residenza della linea ernestina di questa famiglia. Nel 1502 l’elettore Federico il Saggio vi fondò l’università, divenuta celebre con M. Lutero, che vi insegnò dal 1508, e poi con Melantone. Secondo la tradizione, alla porta della chiesa del castello di W. Lutero avrebbe affisso il 31 ottobre 1517 le sue 95 tesi; ancora a W., sulla piazza del mercato, Lutero bruciò la bolla papale che lo condannava (1520). Dopo la sconfitta di Mühlberg, l’elettore Giovanni Federico vi dovette firmare il 18 maggio 1547 la capitolazione di W., per la quale rinunciò alla dignità e ai territori dell’elettorato, che passarono a Maurizio di Sassonia, e quindi agli Albertini, nel cui possesso W., non più residenza ufficiale, rimase fino al 1814, perdendo sempre più d’importanza. La città ebbe duramente a soffrire durante la guerra dei Trent’anni e poi durante la Guerra Nordica e quella dei Sette anni. Occupata nel 1806 dai Francesi, nel 1813 Napoleone la fece fortificare; fu conquistata nel gennaio 1814 dai Prussiani. Dal Congresso di Vienna fu assegnata alla Prussia (1815). Nel 1815 l’università fu abolita e unita a quella di Halle.