xenia In botanica, fenomeno per il quale l’avvenuta ibridazione di due varietà di una specie si rende manifesta già nel seme che matura sulla pianta madre (che ha fornito gli ovuli) e precisamente nell’albume o nei cotiledoni. Le x. facilmente visibili sono note per poche piante (mais, segale, pisello, lupino, Matthiola ecc.).
I casi di x. più studiati sono quelli del mais: in questo, fecondando una pianta a granelli zuccherini con il polline di una varietà a granelli farinosi, si ottengono granelli tutti farinosi (il carattere farinoso è dominante); del pari, se una varietà a granelli bianchi viene fecondata con il polline di una pianta a granelli violetti, i granelli della pianta fecondata manifestano subito il colore violetto, che è dominante (il violetto è dell’albume e precisamente dello strato di aleurone, non della parete del frutto, che è trasparente e non può essere influenzata dal polline estraneo).
La x. si spiega con la doppia fecondazione, caratteristica delle Angiosperme: dei due nuclei maschili portati dal tubetto pollinico, uno feconda l’oosfera, da cui poi si origina l’embrione, l’altro si unisce col nucleo secondario del sacco embrionale, e da questa seconda fecondazione deriva l’albume, che nei casi citati sarà ibrido, come l’embrione. Nei semi a cotiledoni molto sviluppati, la x. può manifestarsi nei cotiledoni stessi; così se una razza di pisello a semi angolosi (carattere dato dai cotili) viene fecondata col polline di una razza a semi tondi, i semi ibridi, che maturano sulla pianta madre, saranno tutti tondi (carattere dominante).
Le x. si manifestano generalmente quando i caratteri dei semi della pianta che funge da madre sono recessivi rispetto a quelli della pianta che funge da padre. Esse offrono agli ibridatori il vantaggio di potere stabilire se è avvenuta l’ibridazione e di studiare i caratteri dei semi ibridi nello stesso anno dell’incrocio, facilitando così le operazioni di selezione.