(o propanolo) Composto alifatico esistente in due forme isomere, alcol p. normale, CH3CH2CH2OH, e alcol isopropilico, (CH3)2 CHOH. L’alcol p. normale è un liquido incolore, che bolle a 97 °C, miscibile con l’acqua, largamente usato come solvente (cere, vernici, lacche, inchiostri), come componente di liquidi per freni, come agente sgrassante di metalli ecc., e come intermedio di molte sintesi. Presente in elevata percentuale nei cosiddetti oli di flemma, l’alcol p. normale si forma come prodotto secondario nella sintesi del metanolo; si produce su scala industriale per ossidazione con ossigeno di miscele di propano-butano o per idrogenazione di aldeide propionica ottenuta dalla reazione di ossosintesi fra etilene, ossido di carbonio e idrogeno. L’alcol isopropilico bolle a 80 °C, è miscibile con l’acqua; si produce facendo assorbire il propilene dall’acido solforico concentrato e idrolizzando il prodotto ottenuto; l’alcol viene poi separato dalla soluzione acida per successiva distillazione e disidratazione finale; un altro metodo di produzione si fonda sull’idratazione diretta di propilene con acqua in presenza di un catalizzatore a base di ossido di tungsteno, a elevati valori di pressione (200-250 bar) e di temperatura (200-300 °C). Propanolammine Amminoderivati dell’alcol p., sia normale sia isopropilico, contenenti uno, due e tre radicali C3H6OH. Le propanolammine normali si preparano per idrogenazione dell’etilencianidrina, mentre le isopropanolammine si ottengono per reazione dell’ossido di propilene con l’ammoniaca a temperatura di 50-100 °C e pressione di 10-20 bar. Le mono- propanolammine, NH2C3H6OH, sono liquidi incolori, le di- e tri- propanolammine, NH(C3H6OH)2 e N(C3H6OH)3, sono solidi incolori, solubili in acqua.