Comune del Piemonte (203,5 km2, con 92.876 ab. nel 2020), capoluogo di provincia. La città sorge sulla Pianura Padana, alla destra del Tanaro, a breve distanza dalla confluenza con la Bormida. Importante nodo di comunicazioni. La pianta è piuttosto regolare, con vie larghe e rettilinee; la notevole espansione topografica della seconda metà del Novecento si è manifestata soprattutto in direzione SO. A. è un rilevante centro di industrie meccaniche, alimentari, poligrafiche, chimiche e tradizionale fabbricazione di cappelli. Nel settore dei servizi si segnalano quelli relativi all’istruzione, soprattutto in seguito all’istituzione, nel 1998, dell’Università del Piemonte Orientale, di cui A., insieme con Novara e Vercelli, è una delle sedi.
Il primo nucleo della città, costruito (1164-67) da Guglielmo il vecchio, marchese di Monferrato, fu chiamato Civitas Nova, o Cesaria. Nel 1168 in onore di papa Alessandro III, capo della Lega lombarda, fu detto A. della Paglia (da Palea, nome della regione, e non dalla paglia con cui frettolosamente si sarebbero coperte le nuove case). Dopo aver resistito al lungo assedio postole dal Barbarossa e da Guglielmo (1174-75), abbandonata a sé stessa dopo il compromesso di Montebello, si diede all’Impero per sfuggire al marchese di Monferrato (1183). Fu comune libero, dal 1198 fino al 1348, quando fu presa dai Visconti, seguendo poi le sorti del ducato di Milano e passando ai Savoia nel 1707. Fu il centro dei moti liberali piemontesi del 1821 e della cospirazione mazziniana del 1833.
Provincia di A. La provincia di A. (3.558 km2, con 417.288 ab. nel 2020) è divisa in 187 comuni e si estende nella parte sud-orientale del Piemonte, confinando con la Lombardia, l’Emilia e la Liguria. Il territorio è per i 2/3 montuoso (versante settentrionale dell’Appennino Ligure) e collinare (parte del Monferrato) e per il resto pianeggiante (Bassa Pianura Padana tra Po, Tanaro e Bormida). La popolazione è concentrata per oltre la metà nei comuni urbani di Acqui Terme, Alessandria, Casale Monferrato, Novi Ligure, Tortona, Valenza (per oltre il 20% nel solo comune capoluogo). L’agricoltura, nonostante la diminuzione della popolazione delle aree più tipicamente rurali, conserva la sua posizione in termini di contributo al prodotto interno lordo: la parte pianeggiante della provincia è una delle principali aree cerealicole piemontesi e le colline del Monferrato continuano a essere note per la viticoltura e la produzione di vino. Tra le industrie, oltre ai cappellifici e alle altre attività già ricordate per il capoluogo, spiccano il distretto cementiero di Casale Monferrato, tra i maggiori d’Italia, la metallurgia del rame di Serravalle Scrivia, i calzaturifici e l’attività orafa, in massima parte artigianale, di Valenza (che per tale comparto è il maggior centro italiano).